Recensione

Plight. Promessa di matrimonio di K.M. Golland

ottobre 21, 2019 Virgy 0 Comments


Care lettrici, Claudia ci parla di Plight. Promessa di matrimonio di K.M. Golland edito da Triskell Edizioni.
Titolo: Plight. Promessa di matrimonio
Autrice: K.M. Golland
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Contemporary romance
Costo: 3,99
Data: 21 ottobre
Plight [plahyt]
Sostantivo: una situazione difficile, o spiacevole.
Verbo: impegno o promessa solenne. Fidanzamento ufficiale prima del matrimonio.

Mi sono promessa a un uomo. Beh, tecnicamente a un ragazzo. Avevamo otto anni ed eravamo vicini di casa. Mi ha regalato un Cheezel, me lo ha infilato al dito e mi ha chiesto di sposarlo.
Quel Cheezel me lo sono mangiato.
Ho anche risposto di sì, ma che avremmo dovuto aspettare finché non avessimo avuto trent’anni.
La scorsa settimana ne ho compiuti trenta e adesso lui vuole riscuotere quella promessa.
A parte gli scherzi, Elliot Parker è matto se pensa che, di punto in bianco, con un messaggio privato su Facebook, possa stipulare il diritto vincolante di un accordo contrattuale verbale, che suggellerà il nostro fidanzamento del cazzo, di ventidue anni fa.
Matto.

Però, chissà se è davvero come nella foto del profilo?
Plight è un romanzo che sembra quasi una favola con le tinte hot che ci piacciono tanto. Leggendo la storia di Danielle e Elliot si ha quasi l'impressione che il loro rapporto e i loro scambi siano quasi surreali, così come il loro tira e molla in un rapporto che si riaccende dopo anni di lontananza. Plight è un romanzo con poco contatto con la realtà e che gira quasi in maniera ossessiva attorno ad un episodio accaduto in passato ad entrambi e che sembra averli segnati e poi fatti allontanare. Grazie ad un giardino in rovina e al ricordo di un uomo da conservare, i due si rimettono in contatto. Lui è un avvocato di successo. Bello, intelligente, sexy nei suoi completi, estimatore dei fatti e conoscitore di tante curiosità, Elliot dimostra di avere ben chiaro ciò che prova e cosa fare per ottenere che la sua migliore amica ritorni ad esserlo e si trasformi in qualcosa di più.
Danielle è una donna originale, simpatica, da un insicurezza non proprio celata e dalla continua indecisione riguardo ai proprio desideri. Lei è un personaggio che, almeno secondo la mia opinione, rimane sempre un po' offuscato, mai del tutto definito, quasi troppo cangiante. Questa sua caratteristica è data anche dai continui cambi di direzione e di opinione.
Elliot e Danielle sono come due pianeti che si girano attorno, che si attraggono ma che devono trovare il modo di incontrarsi per incastrarsi in modo definitivo, perché basta un tentativo sbagliato per rovinare l'unica possibilità che hanno. Spesso le paure ci bloccano ed è quello che accade ad entrambi; la paura offusca le loro menti rendendoli ciechi a ciò che il partner prova.
Ciò che ho invidiato di Danielle e Elliot è questo rapporto di amicizia e amore che travalica ogni limite di tempo e spazio come proprio due anime gemelle.
Ciò che non ho proprio apprezzato è questo continuo riferimento all'episodio traumatico vissuto da entrambi, al continuo riferimento all'allontanamento vissuto ma mai del tutto spiegato e chiarito. Lo stesso problema finale che non anticipo sembra inserito forzatamente e si risolve anche in modo un po' troppo banale. Mi è mancata la profondità di un legame che avrebbe dovuto essere indistruttibile e sembra riprendere come se nulla fosse dopo molti anni.

"Una volta mia madre mi disse che il vero amore non si vede, si sente. Che esso dorme dentro di noi e si risveglia una volta o due in tutta la nostra vita, e quando lo fa lo capiamo. Ce ne rendiamo conto perché il nostro universo si capovolge e ci porta a chiederci quale sia la parte sopra e quale quella sotto."

Plight, in conclusione, è sicuramente una lettura piacevole, lo stile è scorrevole e il point of view alternato necessario. Nonostante alcuni elementi come quelli accennati che non mi sono del tutto piaciuti, è una storia che vale la pena leggere.

Claudia

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