Recensione
Di quella pioggia che tranquillizza il mio respiro nelle notti insonni.
Come pioggia silenziosa batte sui vetri della mia anima colmando le crepe con la leggerezza dell’acqua, che tutto riempie, perfino i vuoti.
Si è abbattuta su di me come un temporale in pieno agosto,
mi ha spogliato di ogni sicurezza e ha scavato a fondo alla ricerca di un’anima stanca che preferiva starsene nel silenzio rassicurante di un petto senza battiti.
Con la sua fragilità e il suo cuore andato in pezzi ha distrutto le mie barriere e ha lasciato che il mio dolore si fondesse con il suo.
Mi ha conquistato con la sua malinconia, i suoi fallimenti, le sue ferite e le sue lacrime nascoste negli occhi.
Perché i suoi sono occhi magnetici e distrutti, sono occhi che celano tormenti e storie.
Occhi dai quali non posso fuggire.
Eppure da quegli occhi proverò a nascondermi.
Perché il mio cuore sta andando lentamente in pezzi.
Perché ho al centro del petto una ferita che non potrà rimarginarsi.
Perché la vita mi ha colpito, distrutto, deteriorato.
Perché sto colando a picco verso il centro di un abisso.
Un abisso nel quale non posso trascinarla.
Eppure continuo a desiderarla, perché lei è la luce che illumina il buio pesto della mia anima.
Lei è la pioggia che spegne gli incendi e leviga le ferite.
Lei è il coraggio, la passione, la forza.
L’unica persona alla quale non riesco a resistere.
Perché Amaya Evans è entrata senza bussare e si è presa un posto:
quello al centro del mio cuore.
“Il suo sguardo mi ha inchiodato al muro.
Amaya ha perso il suo papà pilota da dieci lunghi anni, quando il tempo e i sogni di una giovane ragazza sono rimasti sigillati dentro un cassetto. Da allora lavora nella caffetteria di un aeroporto da cui partiva e che la fa sentire più vicina a lui. È come mettere un cerotto sulle cicatrici dell’anima e le consente di rivivere i bei momenti vissuti insieme. L’aeroporto è un universo temporaneo, una dimensione nella quale i corpi e i cuori mettono le loro vite in pausa attendendo il proprio volo, ed è proprio per questo che Amaya ha fatto questa scelta, ha messo in pausa i suoi desideri, le sue ambizioni scrivendo messaggi motivazionali su dei post-it per aggirare la tristezza che ogni giorno l’accompagna. Sarà proprio uno di questi post-it, che accidentalmente finisce sotto il bicchiere di un pilota, a far incontrare i protagonisti.
Nei tuoi occhi il mio riflesso di Benedetta Cipriano
Care cercatrici, vi racconto dell'ultimo lavoro di Benedetta Cipriano: Nei tuoi occhi il mio riflesso. In self publishing.
Titolo: Nei tuoi occhi il mio riflesso
Autore: Benedetta Cipriano
Editore: Self publishing
Genere: Romance contempory
Data pubblicazione: 12 dicembre 2019
Pagine: 279
Costo: ebook 2,99
Link Amazon: https://amzn.to/2E5LQrx
Lei ha il nome della pioggia.Di quella pioggia che tranquillizza il mio respiro nelle notti insonni.
Come pioggia silenziosa batte sui vetri della mia anima colmando le crepe con la leggerezza dell’acqua, che tutto riempie, perfino i vuoti.
Si è abbattuta su di me come un temporale in pieno agosto,
mi ha spogliato di ogni sicurezza e ha scavato a fondo alla ricerca di un’anima stanca che preferiva starsene nel silenzio rassicurante di un petto senza battiti.
Con la sua fragilità e il suo cuore andato in pezzi ha distrutto le mie barriere e ha lasciato che il mio dolore si fondesse con il suo.
Mi ha conquistato con la sua malinconia, i suoi fallimenti, le sue ferite e le sue lacrime nascoste negli occhi.
Perché i suoi sono occhi magnetici e distrutti, sono occhi che celano tormenti e storie.
Occhi dai quali non posso fuggire.
Eppure da quegli occhi proverò a nascondermi.
Perché il mio cuore sta andando lentamente in pezzi.
Perché ho al centro del petto una ferita che non potrà rimarginarsi.
Perché la vita mi ha colpito, distrutto, deteriorato.
Perché sto colando a picco verso il centro di un abisso.
Un abisso nel quale non posso trascinarla.
Eppure continuo a desiderarla, perché lei è la luce che illumina il buio pesto della mia anima.
Lei è la pioggia che spegne gli incendi e leviga le ferite.
Lei è il coraggio, la passione, la forza.
L’unica persona alla quale non riesco a resistere.
Perché Amaya Evans è entrata senza bussare e si è presa un posto:
quello al centro del mio cuore.
“Il suo sguardo mi ha inchiodato al muro.
È stato come specchiarsi nei suoi occhi, mi sono riconosciuto nel suo smarrimento, in quegli occhi più profondi dei laghi, più frastagliati di un oceano increspato dalle onde.
Il suo è lo sguardo di chi cela le ferite sotto strati di sorrisi e quel post-it, che è accidentalmente finito sotto il bicchiere del mio caffè, ne è la prova.”
Nei romanzi siamo abituate a vedere l’amore come qualcosa di epico e travagliato, perché quando il cuore batte per qualcuno l’amore diventa l’elemento straordinario della vita, ed è proprio dell’amore la storia di cui vi parlo oggi, la forza motrice che tratta questa meravigliosa trama.
Questo romanzo vibrante racconta la storia intima di Amaya e Lucas, che infonde la speranza che si possono realizzare anche i sogni più difficili.
Amaya ha perso il suo papà pilota da dieci lunghi anni, quando il tempo e i sogni di una giovane ragazza sono rimasti sigillati dentro un cassetto. Da allora lavora nella caffetteria di un aeroporto da cui partiva e che la fa sentire più vicina a lui. È come mettere un cerotto sulle cicatrici dell’anima e le consente di rivivere i bei momenti vissuti insieme. L’aeroporto è un universo temporaneo, una dimensione nella quale i corpi e i cuori mettono le loro vite in pausa attendendo il proprio volo, ed è proprio per questo che Amaya ha fatto questa scelta, ha messo in pausa i suoi desideri, le sue ambizioni scrivendo messaggi motivazionali su dei post-it per aggirare la tristezza che ogni giorno l’accompagna. Sarà proprio uno di questi post-it, che accidentalmente finisce sotto il bicchiere di un pilota, a far incontrare i protagonisti.
Ad Amaya,
che voleva diventare una scrittrice e che adesso serve i caffè al bancone del bar:
Sei abbastanza. Nonostante tutto.
Non voglio raccontare molto della trama perché in questo romanzo sono i sentimenti a far da padrone, sono le lacrime versate, il dolore, ma soprattutto sono i cuori che si riconoscono e palpitano all’unisono.
La Cipriano con la sua narrazione poetica ci racconta “l’amore con la A maiuscola” che nasce tra Ayma e Lucas. Due amanti che in maniera differente hanno perso una persona cara e che sono pronte a condividere tutto, semplicemente perché si sono riconosciuti in mezzo a tanti volti.
«Poco prima di addormentarmi sul tuo petto, mi sono sentita protetta, al sicuro.
È stato come se uno sconosciuto avesse anestetizzato il mio dolore riportandomi in vita. È stato qualcosa di troppo grande, di troppo bello. Qualcosa a cui sarei stata costretta a rinunciare...»
Lucas è un personaggio stupendo, credo di essermi innamorata di lui alle prime battute perché è un uomo gentile, attento, premuroso, passionale. I suoi occhi malinconici fanno invaghire la protagonista senza via d’uscita, è impossibile rimanerne indifferenti. Con la determinazione di un uomo e la dolcezza di un gentiluomo, Lucas spalanca il cuore di Ayma sigillato e anestetizzato da tempo, che si rifugia nel silenzio della caffetteria per scrivere parole in piena notte, il suo unico balsamo per l’anima.
Ho letto tutti i libri di Benedetta Cipriano, ma questa storia d’amore epica, forte e struggente, è uno dei più belli in assoluto. La narrazione punta dritto al cuore, appassiona nonostante le stelle la osteggi perché desinata alla fine a trionfare. Il sentimento alza il tiro dove l’autrice, ancora una volta, fa sentire la propria inconfondibile voce. Tra le pagine ci sono messaggi e parole sentite di una vita vissuta che spezza, toglie e restituisce. C’è la paura che schiaccia, c’è chi combatte con il sorriso e ne esce vincitore, c’è la forza per andare avanti, c’è l’amore puro, infinito e incondizionato.
Voglio ringraziare Benedetta per aver condiviso questo romanzo, per avermi fatto sentire sensazioni ed emozioni vive dentro di me che da tempo non esploravo. Le parole di questa meravigliosa storia gridano a chi si sente solo di non lasciarsi spaventare dalla vita perché, come direbbe Lucas, “Tu sei sicuramente più abbastanza, nonostante tutto.»
Chicca
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