Recensione
Care Cercatrici, oggi vi parlo di Celestiale di Rebecca Quasi. Un libro uscito qualche anno fa e nonostante non sia di recente pubblicazione ho sentito la voglia di condividere con voi la mia opinione.
Un uomo comune, una donna particolare.
Giorgio, 44 anni, di mestiere fa l'agronomo ed è divorziato.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo.
Un pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro.
In una piazza vuota in una calda giornata estiva torinese, Agata una modella incontrerà Giorgio un uomo divorziato e suo figlio Manu, un ragazzo affetto da una leggera forma di autismo.
L'epilogo è di una dolcezza commovente. Così come il brano in esso contenuto sul "miracolo della procreazione" descritto in chiava scientificamente ironica e poetica che mi ha divertito ed incantato, e che ho riletto più volte.
Una storia per chi vuole sognare e credere ancora nei buoni sentimenti.
Un bacio alla prossima
Virgy
Celestiale di Rebecca Quasi
Titolo: Celestiale
Autore: Rebecca Quasi
Editore: Self Publishing
Genere: Contemporary romance
Pagine: 276
Costo: eBook €. 1,99 €. 9,71 gratis in abbonamento K. U.
Uscita: 04/04/18
Link order: https://amzn.to/2UtSqkB
Un uomo comune, una donna particolare.
“E perché non ti piace il sesso?” A Giorgio sembrava di essere Socrate che interrogava i discepoli.
“È troppo umido.”
Quel che restava del ghiacciolo di Giorgio si staccò dallo stecchino e si abbatté al suolo.
C'erano mille modi con cui Giorgio avrebbe potuto reagire, e tra questi c'era anche scoppiare a ridere, ma si trattenne e optò per continuare a fare il Socrate curioso.
“Umido? In che senso?” domandò.
“Sperma, fluidi vaginali, sudore, saliva...”
“Ah in quel senso.”
Rimanere seri stava diventando un’impresa.
“A me tutto quel bagnato non piace molto” precisò Agata.
“Pare però che tutto quel bagnato sia fondamentale per la buona riuscita della ehm… faccenda. Almeno, così ho sentito dire.”
“Come sarebbe che hai sentito dire? Hai un figlio, lo saprai per certo, no?”
“Era per dare autorevolezza all'informazione. Sono abbastanza sicuro che un buon tasso di umidità sia indispensabile.”
Agata sembrava perplessa.
Aveva sperato che Giorgio la pensasse come lei. Non che avesse intervistato molta gente sull'argomento, ma aveva la sensazione che agli altri tutta l'umidità coinvolta nel sesso piacesse parecchio. Insomma, tanto per cambiare, quella strana era lei.
Anche il ghiacciolo di Agata era finito, Giorgio le sfilò di mano lo stecchino senza sfiorarle nemmeno le dita e li posò uno sopra l'altro sul bracciolo del dondolo.
“Visto che siamo in vena di confidenze” proseguì lui, “sei per caso vergine?”
“Ma no!” esclamò lei, scandalizzata. “Ho trentadue anni!”
“Non sarebbe mica un crimine.”
“L'ho già fatto tre volte…” Il tono un po' spavaldo era decisamente fuori luogo, ma tutta Agata era così, per cui non c'era niente di nuovo.
“Addirittura tre!” Colpo di tosse. Ridere stava diventando un bisogno impellente.
“...e con tre uomini diversi. È stato appiccicoso e molliccio. Conclusione: non fa per me.”
“Il molliccio non mi torna.”
Giorgio s'era messo due dita negli occhi per resistere.
“Sai quando sei lì... e l'altro trema...”
“Mh...”
“Non è molliccio?”
“Dipende.”
“Comunque, immagino sia soggettivo” concluse Agata.
“Sì. Decisamente soggettivo” confermò Giorgio.
“È troppo umido.”
Quel che restava del ghiacciolo di Giorgio si staccò dallo stecchino e si abbatté al suolo.
C'erano mille modi con cui Giorgio avrebbe potuto reagire, e tra questi c'era anche scoppiare a ridere, ma si trattenne e optò per continuare a fare il Socrate curioso.
“Umido? In che senso?” domandò.
“Sperma, fluidi vaginali, sudore, saliva...”
“Ah in quel senso.”
Rimanere seri stava diventando un’impresa.
“A me tutto quel bagnato non piace molto” precisò Agata.
“Pare però che tutto quel bagnato sia fondamentale per la buona riuscita della ehm… faccenda. Almeno, così ho sentito dire.”
“Come sarebbe che hai sentito dire? Hai un figlio, lo saprai per certo, no?”
“Era per dare autorevolezza all'informazione. Sono abbastanza sicuro che un buon tasso di umidità sia indispensabile.”
Agata sembrava perplessa.
Aveva sperato che Giorgio la pensasse come lei. Non che avesse intervistato molta gente sull'argomento, ma aveva la sensazione che agli altri tutta l'umidità coinvolta nel sesso piacesse parecchio. Insomma, tanto per cambiare, quella strana era lei.
Anche il ghiacciolo di Agata era finito, Giorgio le sfilò di mano lo stecchino senza sfiorarle nemmeno le dita e li posò uno sopra l'altro sul bracciolo del dondolo.
“Visto che siamo in vena di confidenze” proseguì lui, “sei per caso vergine?”
“Ma no!” esclamò lei, scandalizzata. “Ho trentadue anni!”
“Non sarebbe mica un crimine.”
“L'ho già fatto tre volte…” Il tono un po' spavaldo era decisamente fuori luogo, ma tutta Agata era così, per cui non c'era niente di nuovo.
“Addirittura tre!” Colpo di tosse. Ridere stava diventando un bisogno impellente.
“...e con tre uomini diversi. È stato appiccicoso e molliccio. Conclusione: non fa per me.”
“Il molliccio non mi torna.”
Giorgio s'era messo due dita negli occhi per resistere.
“Sai quando sei lì... e l'altro trema...”
“Mh...”
“Non è molliccio?”
“Dipende.”
“Comunque, immagino sia soggettivo” concluse Agata.
“Sì. Decisamente soggettivo” confermò Giorgio.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo.
Un pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro.
In una piazza vuota in una calda giornata estiva torinese, Agata una modella incontrerà Giorgio un uomo divorziato e suo figlio Manu, un ragazzo affetto da una leggera forma di autismo.
Giorgio è un agronomo con un carattere quadrato, razionale e un figlio autistico di 18 anni, chiuso in un mondo tutto suo che lui non riesce sempre a capire o a raggiungere fino in fondo. Agata è una splendida creatura che grazie alla sua bellezza fa la modella. Ha una mente e dei comportamenti che la fanno apparire strana e fuori da ogni schema. È questo suo modo di essere che le dà fascino e tenerezza, e un grande impatto come personaggio.
E in lei, quell'anarchia sentimentale che ne era conseguita, quel caos emotivo, avevano levato tutti i filtri, per cui, invece di diffidare dei sentimenti e delle emozioni, o di nasconderli, se li cavava di bocca come noccioli di ciliegia e li metteva in fila e li osservava con asettico compiacimento e accademico interesse.
E in lei, quell'anarchia sentimentale che ne era conseguita, quel caos emotivo, avevano levato tutti i filtri, per cui, invece di diffidare dei sentimenti e delle emozioni, o di nasconderli, se li cavava di bocca come noccioli di ciliegia e li metteva in fila e li osservava con asettico compiacimento e accademico interesse.
Celestiale è l'ultimo libro che ancora mi restava da leggere di questa autrice di cui ho praticamente divorato tutto e come sempre la lettura di un suo libro è un esperienza che mi lascia il segno.
Questa storia affronta il tema dell'autismo da una prospettiva molto particolare, inedita e geniale. Così come reputo geniale questa autrice. Con dei personaggi che in molti dei suoi libri hanno comportamenti che noi "normali" riterremmo STRANI che risultano disarmanti oltre che teneri e perfetti nella loro unicità .
Lei ha la capacità di sorprendermi ogni sua storia e farmi ricredere sempre e comunque. Riesce a darmi sempre nuovi spunti che fanno riflettere facendomi "guardare"da una prospettiva che la mia "normalità " non aveva mai considerato.
Questa storia affronta il tema dell'autismo da una prospettiva molto particolare, inedita e geniale. Così come reputo geniale questa autrice. Con dei personaggi che in molti dei suoi libri hanno comportamenti che noi "normali" riterremmo STRANI che risultano disarmanti oltre che teneri e perfetti nella loro unicità .
Lei ha la capacità di sorprendermi ogni sua storia e farmi ricredere sempre e comunque. Riesce a darmi sempre nuovi spunti che fanno riflettere facendomi "guardare"da una prospettiva che la mia "normalità " non aveva mai considerato.
Uno stile unico arricchito da un brillante umorismo, mai derisorio. Tutto questo dà vita a quelle storie che arricchiscono oltre a divertire.
Celestiale affronta temi importanti e lo fa in punta di piedi, grazie alla straordinaria penna della Rebecca Quasi.
Fra qualche mese sarai isterico e mi spezzerai il cuore - profetizzò lei. Giorgio sorrise, una frase del genere era un passo avanti. - Hai già il cuore spezzato, non credo che tu possa stare peggio. - Non posso vivere con te e poi mandare tutto all'aria. - Non andrà all'aria proprio niente. - Dov'è finito il tizio super controllato e razionale che vagava per Piazza Carlo Alberto alle tre del pomeriggio? - È stato rimpiazzato dal tizio che si è innamorato di te.
Celestiale affronta temi importanti e lo fa in punta di piedi, grazie alla straordinaria penna della Rebecca Quasi.
Fra qualche mese sarai isterico e mi spezzerai il cuore - profetizzò lei. Giorgio sorrise, una frase del genere era un passo avanti. - Hai già il cuore spezzato, non credo che tu possa stare peggio. - Non posso vivere con te e poi mandare tutto all'aria. - Non andrà all'aria proprio niente. - Dov'è finito il tizio super controllato e razionale che vagava per Piazza Carlo Alberto alle tre del pomeriggio? - È stato rimpiazzato dal tizio che si è innamorato di te.
L'epilogo è di una dolcezza commovente. Così come il brano in esso contenuto sul "miracolo della procreazione" descritto in chiava scientificamente ironica e poetica che mi ha divertito ed incantato, e che ho riletto più volte.
Una storia per chi vuole sognare e credere ancora nei buoni sentimenti.
Un bacio alla prossima
Virgy
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