Recensione

Una storia d'amore di punti e trattini di Ella Cheever Thayer

luglio 23, 2020 Virgy 0 Comments

Carissime lettrici oggi vi parliamo di Una storia d'amore di punti e trattini di Ella Cheever Thayer, edito da Cignonero.
Vediamo di cosa parla questo romanzo.
Titolo: Una storia d'amore di punti e trattini
Autore: Ella Cheever Thayer
Editore: Cignonero
Genere: Narrativa Classica
Pagine: 131
Costo: 3,99 euro in ebook 
La vita di Nattie Rogers, diciannove anni appena compiuti, scorre tranquilla e prevedibile. Divisa tra i libri, le stramberie che caratterizzano i suoi coinquilini e l’impiego come telegrafista, ha davvero pochi amici con cui passare il tempo, finché, proprio sulla linea telegrafica, un operatore sconosciuto attira la sua attenzione. Si firma C., è ironico e brillante e Nattie non ha idea di chi sia né di che aspetto abbia, ma non può fare a meno di parlare con lui attraverso il telegrafo.
Tra conversazioni fittissime, imprevisti, malintesi e nuove amicizie, l’amore correrà su due fili destinati a intrecciarsi. Il lieto fine sembra proprio annunciato, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
E se C. non fosse chi dice di essere?
Ci si può davvero innamorare di qualcuno che non abbiamo mai visto?
Una commedia degli equivoci romantica e divertente. Un romanzo incredibilmente moderno sull’imprevedibilità dell’amore a distanza.
Ogni volta che mi viene proposto di leggere un classico di questa giovane classe editrice, accetto sempre volentieri e finora non ne sono mai rimasta delusa. Anche in quest’occasione si è trattata di una lettura gradevolissima, che mi ha lasciato addosso delle belle sensazioni.
L’aspetto singolare di questo romanzo è la storia d’amore che nasce a distanza, attraverso il telegrafo.
Come le odierne conoscenze in chat, si verificano le stesse dinamiche. Una comunicazione casuale si trasforma in una fitta conversazione e dopo un po’ di tempo, con la confidenza, sorgono nuovi dubbi.
Ci si può innamorare di una persona che non si conosce? E se non fosse come ce lo siamo immaginati?
Personalmente credo proprio che sia l’analogia con il nostro mondo virtuale il punto di forza di questo libro, anche se non mancano altri spunti interessanti.
Innanzitutto apprezzo il fatto che l’autrice abbia inserito elementi autobiografici, rendendo la narrazione più verosimile. La Thayer, infatti, aveva lavorato come operatrice telegrafica, quindi aveva esperienza dei momenti di noia in un lavoro piuttosto ripetitivo e della scorta di pazienza da avere con il pubblico.
L’autrice, poi, ha creato un interessante corollario di personaggi secondari, che hanno reso più variegata la narrazione.
All’interno sono rappresentate diverse categorie: ci sono le zitelle acide e pettegole, le donne in cerca di marito, gli artisti un po’ bohemien, ma soprattutto c’è lui, Quimby, il giovane imbranato innamorato di Nattie per il quale ho provato una grande tenerezza, al punto che mi sono spesso trovata a fare il tifo per lui. Sarà riuscito nell’impresa di far capitolare la sua bella? Non vi dico niente, dovrete scoprirlo durante la lettura.
Quindi che questo libro mi sia piaciuto molto è evidente. E allora perché non ho dato il massimo del punteggio? Perché nella parte finale l’autrice ha velocizzato la narrazione, troppo anche per i miei gusti. In questa girandola di eventi, alcune scelte mi sono piaciute, altre meno. Forse, se non avesse avuto fretta di concludere, certi aspetti della storia li avrei digeriti di più e mi avrebbero lasciato meno perplessa.
Rimane comunque un romanzo da leggere e che consiglio.
Vi lascio con un estratto.

Miss Nattie Rogers, operatrice del telegrafo, viveva, per così dire, in due mondi. Uno era quello dell’ufficio telegrafico; un mondo misero e piccolo, ma dal quale poteva allontanarsi grazie all’esile filo del telegrafo, volare su delle ali di corrente elettrica e raggiungere città lontane e metropoli. Un mondo nel quale […] poteva trovare un po’ di svago e divertimento, ascoltando o fantasticando sui molti messaggi di gioia o dolore, di affari e piacere, che si rincorrevano sul filo dell’apparecchio.

Rosy

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