Recensione,

A un millimetro di cuore di Massimo Bisotti

settembre 10, 2020 Virgy 0 Comments

Care Cercatrici oggi ospitiamo il Review Party di A un millimetro di cuore di Massimo Bisotti, edito da Mondadori.
Titolo: A un millimetro di cuore
Autore:  Massimo Bisotti
Editore: Mondadori 
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 216
Costo: ebook 8.99€  cartaceo 16.15€
Uscita: 1 settembre 2020 
Si può aver paura della solitudine e al tempo stesso aver paura di essere amati? Se lo sta chiedendo Meg, sola in una casa ormai vuota. Demian, lo scrittore e l'uomo con cui ha vissuto gli ultimi due anni se n'è andato senza darle nessuna spiegazione: solo i suoi scritti a parlare per lui. Da tempo la loro storia aveva iniziato a logorarsi, fra abitudine, noia e disillusione, eppure Meg non era preparata a un distacco. Per una vita era stata lei ad andarsene, incapace di cedere del tutto ai sentimenti e convinta che ognuno dovesse farcela da solo, e ora si trovava a fare i conti con l'abbandono. Meg aveva conosciuto Demian mentre lui era in coma, in seguito a un drammatico incidente. Al risveglio, lui era riuscito a liberarla da un sentimento che era diventato un chiodo fisso, quello per George Cabot, un uomo immaginario che aveva conosciuto solo in sogno. Si era fissata con l'idea di poterlo incontrare nella sua realtà, innamorata dell'amore perfetto e utopistico, ma si era poi disillusa. George Cabot altro non era che il personaggio di un libro di Demian. Con pazienza e cura, Demian l'aveva strappata a quell'illusione e le aveva regalato una storia vera, concreta, tacendole tuttavia molti dettagli del suo passato. Ora che è sparito Meg è frastornata e non sa cosa fare. È il momento di pensare a se stessa o di alimentare la speranza che Demian ritorni? E se per una serie di strane coincidenze si accorgesse della reale esistenza di George Cabot? Cosa cambierebbe nel suo instabile cuore?
Mag nasconde profonde ferite, costretta a chiudere il suo cuore dietro strati di cemento armato, dirottando i suoi sentimenti verso cieli diversi. Nessuno oltrepassa quegli infiniti strati di protezione, nessuno oltrepassa quella linea di confine evitando così di poter esser attaccata al di dentro e distrutta.
Demian, uno scrittore, perso dietro ricordi sbiaditi, altri vivi come la vita, il coma, dolori profondi nascosti agli occhi e al cuore, messi a tacere pur di dimenticare.
È una storia introspettiva questa, dove non c'è limite alle parole, ai pensieri, alle azioni; come un elastico che tiri e lasci fino a quando lo stesso si allenta.

Preferirei lo sporco al bucato controvoglia. Le centrifughe di mancanze tanto mi lavano solo in superficie. Chi dosa i sentimenti in superficie di sapone ne mette sempre troppo poco. E sai di cosa ho veramente paura? Di finire come te, nella tua lavatrice. Con quel tuo misurino avvilente. Con il tuo dosatore d’amore a mezzo carico. Calore umano sotto zero. Infeltrito.

È così Mag, lascia e va via, poi ritorna, ma dopo svariate volte dall'altro lato della porta potresti non ritrovare nessuno ad attendere.
Come le stagioni si susseguono, come girare le pagine di un libro e non sapere cosa aspettarsi. Hai un'aspettativa, ci credi fermamente, ma poi la pagina successiva ti delude, è così la vita, pensiamo e crediamo di avere una certa immunità in determinate situazioni, ma alla fine quell'immunità non l'abbiamo mai avuta. E il mondo ci crolla addosso con tutto il suo peso, se non di più, ci accorgiamo di tante cose, errori commessi, mancanze, promesse fatte e mai mantenute ma di cui avevamo bisogno.
Leggersi dentro non è cosa facile per nessuno; avere ferite che nessuno ha curato perché non abbiamo permesso di farlo, è doloroso. Fidarsi, aprirsi, confessarsi è segno di profonda fiducia verso la persona che amiamo, ma la paura, l'essere giudicati ci ferma. E restiamo lì impalati a guardare quella lavatrice dal lavaggio infinito che segue sempre  gli stessi movimenti. Ma noi non vogliamo buttarci dentro quel lavaggio: meglio restare sporchi ma belli, che puliti è brutti.
C'è sofferenza tra questa pagine che si susseguono l'una dietro l'altra, lette a un ritmo lento, perché se lo fai velocemente ti perdi e non capisci più nulla di cosa alberga in queste due anime alla deriva che hanno scelto di perdersi invece che ritrovarsi…
Mag e Demian hanno scelto di perdersi, entrambi col cuore rotto, hanno evitato di affrontare delusioni e dolore, nascondendosi dietro strati di superficiale normalità, ma quella dentro dove la metti? Come si ama? Ce lo insegna qualcuno? Chi ci dice cosa dire o non dire?  Dobbiamo fidarci fino in fondo dell'amore? Fidarci? Sviscerare tutto quello che un cuore contiene? O tenerlo al riparo e chiudere i sentimenti in una botola e gettare la chiave perché l'amore fa paura? Amore è anche soffrire, forse in fondo sono sentimenti che sono legati da un filo come le persone destinate a stare insieme per sempre o al contrario che percorrono rette parallele che non si incontrano mai?

Perché d’amore si vive. Perché ci si lava e ci si sporca d’amore, ma l’amore è un capo delicato. Bisogna scegliere la giusta temperatura del cuore.

 Sono tante le domande che ci si pone in amore, ma per  amare qualcuno hai bisogno di un cuore libero, dove quel qualcuno deve prendere il suo posto, li dentro, intorno, in ogni piccolo anfratto di cuore. Non puoi metterlo solo vicino l'amore, deve albergare li…

Tutto si rompe davvero così senza preavviso? O forse i segnali ci sono ma si finge di non vederli . Si fa un patto con la superficie per evitare di scavare a fondo.

E bisogna sempre perdersi per ritrovarsi? Perché?  Forse il destino dell'uomo è questo: perdere la strada per ritrovarsi su un sentiero che ci fa paura, ci disperde come foglie al vento.. Ma l'istinto di sopravvivenza ci sveglia da quel torpore chiamato ansia, paura. E allora facciamo un respiro profondo, ci guardiamo intorno e il nord e lì, a pochi passi dallo sguardo a indicarci la via del ritorno, quella  verso il cuore, un cuore colmo d'amore, di gioie, delle piccole cose, dei gesti, di tutto quello che serve per essere felici.
E piango lacrime di gioia, di sofferenza, di un amore trovato, poi perso, per poi ritrovarsi ancora.
Sono emozioni dentro una lavatrice immaginaria, un lavaggio troppo carico di detersivo, troppa schiuma da contenere. Leggetela questa storia, seduti, in piedi, stesi a letto o sul pavimento, e imbottitevi di coraggio, troppa realtà racchiusa in poesia c'è dentro queste pagine. E se la mia recensione sembrerà sconclusionata, chiedo scusa, ma stavolta è difficile lasciare le parole su un foglio, perché le parole hanno preso posto nel mio cuore.

«Mentre noi chiudiamo gli occhi, il mondo va avanti lo stesso. Chiudere gli occhi non servirà a fermare niente di quello che non va. Le cose non si aggiustano da sole. Restare fermi nella propria posizione fa solo addormentare il coraggio di cambiare.»
Grazie Francesca e alle Cercatrici di Libri per avermi fatto scoprire un nuovo autore che non scrive parole ma poesia che parla di vita, che come  il grasso di un auto si posa sugli ingranaggi del cuore.
Davvero di cuore complimenti all'autore, un libro che acquisterò quanto prima in cartaceo e rileggerò quando ne sentirò il bisogno di ricordarmi sempre perché amiamo!

Aurelia

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