Recensione

Baci di Luna, lacrime d’oceano di Benedetta Cipriano

gennaio 22, 2021 Virgy 0 Comments


Oggi vi parlo di: “Baci di Luna, lacrime d’oceano” di Benedetta Cipriano, il sequel della storia di Luna e Maverick "La Luna nell’oceano" che mi aveva appassionata per la forza e il coraggio dei protagonisti.
Titolo: Baci di luna, lacrime d’oceano 
Autore: Benedetta Cipriano 
Editore: self publisching 
Genere: Romance Contemporary 
Categoria: Angst

Vol. #2 Baci di Luna, lacrime d’oceano

Spin-off del romanzo “La luna nell’oceano”. (I romanzi possono essere letti separatamente.)
Nel suo nome è incisa la notte, nei miei occhi l’oceano.
Quello stesso oceano che ha spezzato i suoi sogni, riducendo il suo cuore in polvere.
Un oceano che ho sostituito col cemento, con il rumore assordante di una città che non mi appartiene. Che bracca il mio cuore, che costringe quel muscolo a piangere in silenzio.
Sono lacrime d’oceano, le mie.
Perché io sono fatto di acqua, del sole al tramonto visto dalla spiaggia, di onde in burrasca, di sabbia che si attacca al cuore, all’anima, alle ossa.
Sono fatto di parole gridate al vento, di pensieri che si sciolgono nella schiuma bianca dell’oceano.
Ma ho scelto di andare via.
Ho scelto di partire, di correre per le strade di una città sconosciuta.
Di smettere di ritrovarmi tra le onde.
L’ho fatto per lei.
L’ho fatto per noi.
Perché lei è la mia piccola luna, l’unica che, più impavida e coraggiosa di un oceano, nonostante tutto, mi riporta sempre a casa.
Un universo fatto di acqua salata, di cieli ancora assonnato, di oceani malinconici pronti a scagliarsi contro di me. 
Contro le mie paure. 
Contro il mio corpo.
Contro la mia tavola. 
Contro la mia anima. 

Dopo due anni dall’uscita de La luna nell’oceano, l’autrice decide di regalarci un volume in più sulla storia di Maverick e Lua. Non sono tra quelle lettrici che ha richiesto di leggere ancora di loro, preferisco abbandonarmi all’immaginazione alla fine di un romanzo che è stato commuovente, poetico e che mi ha trascinato in un vortice emozionale conquistandomi dalle prime pagine. 
Leggendo questo secondo volume ho compreso il motivo. Nel precedente la sofferenza è stata invadente per entrambi i protagonisti, e nonostante siano riusciti a trovare la pace insieme, le cicatrici sono indelebili e con il dolore si impara a conviverci. Maverick e Lua avevano ancora da raccontare, dei loro problemi, della nuova avventura lontano dagli affetti e dall’oceano. Mi sono lasciata trascinare di nuovo da entrambi, dalle loro incomprensioni, i timori e il senso di solitudine che invade i loro cuori. Maverick ha sacrificato il suo oceano e cavalcare le sue onde per seguire Lua a New York spinto dall’amore incondizionato che nutre per la sua compagna che combatte contro l’assenza, contro il vuoto talmente profondo da non poter essere riempito, perché certi vuoti non si riempiono mai. Ma anche per Maverick è difficile colmare la mancanza dell’oceano tra il cemento di una metropoli. La sua anima è azzurra, ed è in quell’azzurro sconfinato che la sua anima è libera. La nuova condizione lo stringe nella morsa come quando si trova in bilico sulla tavola da surf e sfida le onde. 

...quando Lua mi nasconde i propri pensieri, il proprio tormento, il proprio dolore, mi sento come uno spettatore al tramonto, come un surfista pigro che è accontentato di guardare il sole da un buon punto di osservazione, quando invece avrebbe potuto vederlo riflesso nelle onde. 

È così che si sente Maverick e sappiamo bene che in una relazione, il dialogo e la lealtà, sono le basi per un rapporto solido. Insieme sono la magia, una coppia innamorata divisa da un muro di incomprensioni e momenti difficili da superare. Lua non esterna il suo dolore che lotta con i sensi di colpa, Maverick non le esterna quanto gli manchi cavalcare il suo oceano, preferiscono tenersi nel cuore le cose non dette. 

Credo che Maverick sia uno di quei personaggi che non dimenticherò nel percorso delle letture Romance; seppur abbia sbagliato nel non essere stato sincero con Lua, l’ha fatto per il suo altruismo dirompente, la necessità di sacrificarsi, perché Maverick sa amare e lo fa con i piccoli e i grandi gesti, ma soprattutto lo fa con il cuore. È la bravura della penna di Cipriano che fa uscire fuori questa anima incredibile dal cuore rotto, la tenerezza e la dolcezza che anche nel precedente volume mi aveva colpita. È la scrittura poetica di Benedetta Cipriano che fa la differenza e che ti porta a sottolineare citazioni su citazioni, ad amare i personaggi facendoli tuoi, a bramare per loro e per la forza che hanno nello sconfiggere ogni barriera. La scrittura scava in profondità con delicatezza e lo stile rimane fluido, romantico per una storia d’amore con la A maiuscola che ancora una volta ha conquistato il mio cuore. 

A presto spero, Chicca 

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