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Chi me lo ha fatto fare - Storia di una donna qualunque di Sonia Lippi

novembre 04, 2022 Virgy 1 Comments


Care Cercatrici, oggi ospitiamo il Review Party di: Chi me lo ha fatto fare- Storia di una donna qualunque di Sonia Lippi, edito da Echos Edizioni.
Titolo: Chi me lo ha fatto fare - Storia di una donna qualunque
Autore: Sonia Lippi
Editore: Echos Edizioni
Genere: Narrativa 
Pagine: 204
Costo cartaceo: €. 13,93
Uscita: 16/09/22
Proveniente da una storia di violenza e soprusi da parte del suo ex, Tania è ora impelagata con Adriano, in un rapporto d’amore senza sbocchi. Adriano è un ragazzo più giovane di lei, egoista, anaffettivo e succube della madre e della sorella. Dopo l’ennesimo venerdì sera disastroso, passato con la famiglia del ragazzo, Tania capisce che è arrivato il momento di liberarsi dall’angoscia continua che l’attanaglia. Così, dopo un evento tragico, trova il coraggio di interrompere quella relazione tossica e comincia a respirare una vita nuova. Di notte, si infila le cuffiette nelle orecchie, inforca la sua fedele bicicletta e passeggia per il centro di Roma fino all’alba. Durante una delle sue uscite notturne conoscerà Lola, un’anziana ex cantante, un po’ stramba, che tutte le notti si esibisce per un pubblico inesistente. L’amicizia tra le due donne è immediata e quando la ragazza viene a conoscenza del dramma che sta vivendo Lola, decide di aiutarla. Tania è felice che la sua vita stia tornando ad essere piena ed appagante, ma quando tutto sembra andare nella giusta direzione il passato torna prepotentemente nella sua vita, rigettandola nell’angoscia e nel terrore.
Avete presente quei libri che fin da subito vi chiamano silenziosamente? È successa la stessa cosa con questo romanzo di Sonia Lippi dal titolo Chi me lo ha fatto fare - Storia di una donna qualunque.
Ed è una donna qualunque anche la protagonista, Tania.

Essere accettati per quel che si è, amati a dispetto di tutto, è questo ciò che Tania vorrebbe dal suo compagno Adriano. Invece lui è troppo egoista, misogino per certi versi, anaffettivo: un uomo che quando scende dal letto con il piede contrario, apriti cielo e toglietevi di mezzo tutti.
Reprimere: Tania accetta quasi passivamente i tanti modi in cui viene definita dal proprio compagno.

Pappamolle, goffa, priva di iniziative: è esattamente così che mi sento da quando è iniziata la nostra storia, chiedendomi ogni volta perché continuo a stare con uno stronzo che sembra provare piacere a insultarmi.

Ma perché, continuavo a chiedermi.
Amare ed essere amati, accettare pregi e difetti da entrambe le parti, trovare dei compromessi. Questi sono solo alcuni elementi che tengono in piedi una coppia, se ama non disprezza, se ama non distrugge, se ama lo fa profondamente. 
Ma se così non fosse?
Ma vivere bloccati in una relazione dove ad amare è solo la donna? 
Secondo voi è possibile?
Abbiamo la divisa della crocerossina conservata ma a portata di mano, sempre pronta all'uso, sempre pronte a comprendere i momenti no degli uomini, le giornate storte, la famiglia che, anche da lontano, circuisce i propri figli maschi, inducendoli a puntare in alto. Ma in alto dove ?
E le donne? 
Chi ci pensa alle donne?

Saremo anche complicate, ma siamo sempre esseri umani.
Tania qui è vittima due volte, vittima del proprio compagno ma anche delle sue paure, delle ansie, del cambiamento che una possibile rottura potrebbe portare.
Ma perché restare intrappolati in un rapporto dove l'amore è a senso unico?
Ne dobbiamo ricevere di colpi per rinsavire, prendere il coraggio a quattro mani e decidere cosa è meglio per noi.

Non è possibile che non riesca ad avere una storia normale nella quale sentirmi libera di esprimere la mia personalità senza la paura di essere giudicata, non riesco a capire quale sia il meccanismo mentale che mi impedisce di staccarmi dai miei aguzzini, se non dopo che è successo l’inevitabile.

Questo romanzo è il percorso di una donna, delle milioni di donne vittime delle violenze che ogni giorno gli uomini (INDEGNI) perpetuano sulla propria compagna. 
La violenza ha diversi modi di palesarsi portando conseguenze terribili.
Il giorno Zero lo hanno chiamato in un post sui social; ed è proprio così: prendere in mano le redini della propria vita, ricominciare da zero.

Ho riflettuto tanto leggendo Chi me lo ha fatto fare, perché è impossibile non farlo, perché è impossibile non pensare a quanto la crudeltà degli uomini sia potente; quanto la violenza psicologica e fisica possa distruggere sia dentro che fuori, mettendo in discussione ciò che siamo: se siamo noi ad essere sbagliate, se siamo noi che meritiamo di essere punite. Che poi chi l'ha deciso che dobbiamo essere punite? 
Ma di cosa poi?
Ci facciamo circuire come bambini, ma dalla nostra abbiamo (quasi) tutte il coraggio, la forza, la determinazione di saltare dalla barca del male e riuscire a metterci in salvo, se poi ci sono degli amici speciali a sostenerci, la forza di lottare diventa maggiore.

Leggetela questa storia! La violenza psicologica, il femminicidio, sono la realtà. Donne, giovani e non, che vengono pestate e ammazzate come fossero il nulla. 
La violenza, la crudeltà dell'uomo in questi atti supera qualsiasi male. Non parleremo mai di parità dei sessi se ci sono uomini cresciuti con l'idea che la donna sarà sempre un essere inferiore.
Perdere non è la fine, arrendersi lo è, e le donne, spero quante più, non si arrendano mai!

Davvero i miei complimenti Sonia Lippi che, attraverso Tania, ci regala una delle tante storie delle donne che attraversano l'incubo di un rapporto malato.
La profondità degli stati d'animo, quel dolore fisico e mentale, le insicurezze e le paure, quell immensa forza di trovare una via d'uscita e correre verso la libertà, verso una vita nuova; tutto questo lo senti sulla pelle e nel cuore.
Un romanzo stupendo che lascia un segno indelebile. Un romanzo attuale pregno di significato che ogni donna dovrebbe leggere.
Vi lascio un estratto che mi ha colpito particolarmente.

Ricordati che il vero amore rende liberi. Se la persona che pensi di amare cerca di limitarti, ti impedisce di essere te stessa o, peggio ancora, non ama quello che fai, allora non è quella giusta. È meglio una vita solitaria passata a fare ciò che ti piace, che una vita in compagnia di qualcuno che non è fatto per te. Quella non è vita, è assecondare la società, la famiglia, e tutti quelli che vedono le donne solo come madri e mogli e non accettano che una donna potrebbe volere o essere anche altro.

✒️Aurelia

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