Recensione

La casa dei silenzi di Donato Carrisi

settembre 29, 2025 Alessandra 0 Comments

Care lettrici oggi vi propongo l'ultimo romanzo di una serie che mi ha appassionato già dal primissimo volume e si tratta di La casa dei silenzi di Donato Carrisi edito da Longanesi. 
Titolo: La casa dei silenzi
Autore: Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Genere: Thriller psicologico
Trope: Mistero, Horror lieve, Sovrannaturale, Gothic thriller, Atmosfere cupe
Pagine: 309
Costo: E- book 11,99€, cartaceo 21,85€ non è incluso con Kindle Unlimited
Data pubblicazione: 29 Ottobre 2024
Serie: Pietro Gerber
La casa delle voci #1
La casa senza ricordi #2
La casa delle luci #3
La casa dei silenzi #4
Link order: bit.ly/46M4a77
Mi chiamo Pietro Gerber ma qui a Firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l’addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l’ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie.
Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare.
Forse è proprio questo che sta succedendo a Matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo.
Ormai Matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall’aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai.
La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà. Non dovrebbe essere nient’altro che un sogno, ma allora…
Allora perché sento che la signora silenziosa è reale? Allora perché sento nel silenzio il ronzio di un immenso sciame di insetti? Allora perché sento che perfino la mia casa, vuota e solitaria, è infestata da fantasmi?
E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… Come la mia?
Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.
Da lettrice appassionata e attratta dallo stile inconfondibile di Donato Carrisi, La casa dei silenzi mi ha catturato sin dalle prime righe. La sua capacità di orchestrare una suspense psicologica potente, con capitoli brevi e una prosa che, senza fronzoli, ti ipnotizza, fa di questo romanzo un’esperienza magnetica e immediata. 

Carrisi ci conduce ancora una volta nei meandri dell’inconscio attraverso Pietro Gerber, il famoso “addormentatore di bambini”, una figura a cui ormai sono profondamente legata e che ritrovo con piacere in questo quarto capitolo della saga .La tensione narrativa è palpabile: quelle atmosfere oniriche, sospese tra sogno e realtà — dove la “signora silenziosa” emerge come presenza spettrale per invadere sia i sogni di Matias che la nostra pelle — sono scritte con una maestria che solo Carrisi potrebbe possedere . Non posso che ammirare ancora una volta il modo in cui Carrisi tesse ambientazioni inquietanti — la Firenze gotica di notte, le stanze silenziose, i dettagli che ronzano come un presagio — trasformando la città in un personaggio vivo a sé . Ed è proprio questa fusione tra psicologia, suggestione paranormale e tensione viscerale che mi affascina ogni volta: è come se l’autore conoscesse i “codici” della mente del lettore, riuscisse a manipolare le emozioni pagina dopo pagina . Eppure, nel profondo, restano aperte questioni più intime: come si evolve Gerber? Lo ritrovo sempre immerso nel caso, sopraffatto, quasi a rischio di spegnersi. Per fortuna, in questo volume pare emergere una nuova sfumatura: il suo coinvolgimento sembra spingerlo a confrontarsi con i propri dubbi più oscuri . Questa crescita (sebbene sottile) è un piccolo nutrimento per chi, come me, segue la serie dall’inizio desiderando evoluzioni del protagonista.

Ammetto però di aver sentito un leggero senso di déjà‑vu: certi elementi sembrano ricorrere troppo fedelmente — il bambino tormentato, l’inquietudine sospesa, l’ambientazione notturna — e in qualche passaggio la storia pare muoversi su binari già battuti. Ma in fondo, lo stile e l’efficacia emotiva di Carrisi continuano a farmi chiudere gli occhi e sentire il cuore battere — e questo, ad averne, basta e avanza.

In sintesi: cosa amo di più

Prosa magnetica e ritmata: pagina dopo pagina, non riesci a staccarti.

Atmospere dense e inquietanti: Firenze diventa teatro di sogni e presenze.

Suspense psicologica intensa: l’ipnosi e i traumi infantili usati come leva narrativa.

Evoluzione sottile di Gerber: proprio quel minimo di novità che credevo necessario.

E per chi ama Carrisi come me, La casa dei silenzi è un viaggio ipnotico tra la mente umana e l’ignoto, una conferma della sua abilità di scrittore capace di trasformare ogni lettura in un’esperienza sensoriale totalizzante.

 


Vostra Alessandra.











Ti potrebbe anche piacere

0 Commenti: