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Recensione: Un ricordo ti parlerà di noi di Colleen Hoover

Carissime, oggi vi parliamo del nuovo romanzo di Colleen Hoover, portato in Italia da Sperling e Kupfer, Un ricordo ti parlerà di noi.


Titolo: Un ricordo ti parlerà di noi
Autore: Colleen Hoover
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 278
Trama:
La storia tra Quinn e Graham è stata una vertigine di emozioni fin dal loro primo rocambolesco incontro. Si sono conosciuti nel giorno peggiore della loro vita, e da allora non si sono più lasciati. Oggi, però, quell'amore perfetto è minacciato dalle mille imperfezioni del loro matrimonio. Gli errori, i segreti e gli inevitabili contraccolpi della vita, accumulatisi nel corso degli anni, li stanno distruggendo. E allontanando. Non è facile individuare chi abbia più colpe. Ed entrambi sono bravi nel fingere che nulla sia cambiato. D'altronde, è duro ammettere che si è arrivati al capolinea quando l'amore c'è ancora. Si tende a credere che un matrimonio finisca solo quando la rabbia e il disprezzo prendono il posto della felicità. Ma Quinn e Graham non sono arrabbiati l'uno con l'altra. Semplicemente non sono più gli stessi di un tempo, stentano a riconoscere nell'altro la persona di cui si sono innamorati e il loro rapporto è pericolosamente vicino a un punto di non ritorno. A un passo dal vuoto, tuttavia, il ricordo di chi erano e una promessa racchiusa in una scatola di lettere custodita da tempo potrebbe salvare il loro amore, e loro stessi. Perché, a volte, l'amore ha soltanto bisogno di ritrovare la strada di casa. Già autrice bestseller del New York Times, Colleen Hoover torna in libreria con un romanzo emozionante e viscerale che arriva dritto al cuore. Ai vertici delle classifiche americane, Un ricordo ti parlerà di noi ci rammenta tutte le difficoltà che amare comporta, e gli sforzi necessari per tenere in vita un amore, giorno dopo giorno, e impedire che la vita intorno a noi prenda il sopravvento.

Recensione:
Il problema è che l’amore e la felicità non vanno di pari passo. Uno può esistere senza l’altra.

Ho aspettato due anni per poter rileggere la Hoover e, appena potuto, mi sono tuffata sul suo romanzo. Ci ho fatto l'alba presa dalle spire della storia e sono più che contenta dopo essere rimasta impantanata in un'altra storia davvero illeggibile.
Ho pensato: "Oh finalmente la Hoover, con le sue storie delicate, tormentate nel suo modo semplice e diretto."
Anche questo libro inizia proprio così, nel suo stile semplice e diretto, un modo che subito ha presa soprattutto perché ci descrive una situazione veramente bizzarra... ma forse più inconsueta è proprio la reazione dei personaggi in quel frangente.
E' un romanzo in cui il destino ci mette lo zampino in più riprese, segno che due anime dovevano proprio incontrarsi perché erano due metà perfette che dovevano unirsi.
Non vi posso raccontare questo romanzo perché la trama è così perfetta da dirvi tutto e niente al tempo stesso. Raccontarvi uno solo dei motivi vi svelerebbe troppo togliendovi il gusto di leggere e invece resterò ermetica come la trama.
Posso dirvi che mi è piaciuto l'alternarsi del passato e del presente che si intrecciano in una spirale, dove uno sale al culmine di un amore intenso e unico, mentre l'altro sprofonda in un abisso di cupa desolazione. E' solo quando passato e presente culminano nello stesso punto che si assiste a un momento di luce e di svolta.

«Le cose stanno così», spiego. «Non posso cambiare il passato di Graham e lui non può cambiare il mio presente. Non serve a nulla rimuginarci sopra.»

La Hoover ci parla di un matrimonio in crisi, di un dolore profondo, di una coppia che non sa più comunicare nonostante l'amore non sia mai svanito, a quanto pare non basta più per tenere a galla la zattera.

Probabilmente non me n’ero accorta prima perché la tristezza è come una ragnatela: non la vedi finché non ti ha catturato, finché non devi mutilare te stesso per cercare di liberarti.

Ce ne parla nel solito modo, ma stavolta la voce di Quinn non ha saputo regalarmi una forte emozione, non sono riuscita a lasciarmi travolgere dal suo dolore, nonostante sarebbe stato facile empatizzare con lei. Avrei dovuto disperarmi e piangere, ma così non è stato. Probabilmente perché questo dolore la Hoover ce lo racconta più spesso che mostrarcelo, facendolo sembrare più impostato che naturale e umano.
Quello che invece ho amato, è stato Grahm, nonostante non ci sia un suo Pov ma esce fuori dalle parole di Quinn. Con lui l'autrice è riuscita a farmi passare tantissime emozioni. Quest'uomo mi ha fatto tenerezza, mi veniva voglia di abbracciarlo e consolarlo perché il suo unico obiettivo era quello di amare sua moglie e voler essere felice accanto a lei, ma diciamo che Quinn non glielo ha proprio permesso.

Sento la tua mancanza ogni giorno. A casa, mi manchi. Quando sei nel letto accanto a me, mi manchi. Quando mi trovo dentro di te, mi manchi.

E anche quando lei sembrava spinta da motivi generosi verso suo marito e il suo marito, sembravano solo pensieri mai messi in atto veramente. Non mi sono mai sentita di incolparla e di volerla prendere a capocciate perché comunque lei ha il suo dolore grande da vivere, ma semplicemente non mi ci sono proprio ritrovata in empatia.
Sarò sicuramente l'unica mosca bianca a non essere rimasta travolta dall'emozione e da non essere pienamente convinta dal romanzo, ma so che la Hoover può fare molto, molto di più. Rivoglio la Hoover di Forse un giorno!
Ma nonostante l'emozione è stato un alto e basso, il romanzo mi ha comunque colpito e appassionato, nel modo in cui ha intrecciato gli eventi. La parte più bella e romantica è quella del passato!

Fabiana