Visualizzazione post con etichetta Virginia Dellamore. Mostra tutti i post

Recensione: Di tutte le virtù di Virginia Dellamore

Di tutte le virtù
Virginia Dellamore


DISPONIBILE SU AMAZON.IT E PER KINDLE UNLIMITED
ebook €2,99 pp. 341
cartaceo €13,99 pp. 341
editore: More Stories

Prudence Darcy non fa onore al proprio nome: è ribelle, caparbia, impulsiva e desiderosa di vivere intensamente. La madre fa di tutto per tenere a freno le sue stravaganze e ha imposto a lei e alla figlia maggiore, la dolce e bellissima Hope, di conquistare due facoltosi partiti e di fare due matrimoni eccellenti. Ma Prudence è anticonformista anche in questo: ben lontana dal temere la povertà e il disprezzo sociale, non desidera sposarsi per interesse e, anzi, non desidera sposarsi proprio. Il matrimonio, ne è certa, la priverebbe della libertà di cui ha bisogno più della stessa aria.

È con spirito spericolato, dunque, che Prudence si appresta ad affrontare la sua prima Stagione a Londra. Vuole divertirsi il più possibile, vedere luoghi nuovi e conoscere gente interessante, prima di tornare alla quiete del suo piccolo villaggio nel Derbyshire. Durante una festa in maschera ai Vauxhall Gardens, la sua fame di avventura pare trovare pane per i propri denti. Lì, infatti, incontra un uomo affascinante che la incuriosisce molto. Subito avverte una profonda affinità fra di loro: entrambi giovani, entrambi squattrinati, entrambi bisognosi di evadere da una vita di regole e rinunce. Se Prudence credesse al colpo di fulmine e non fosse scettica riguardo all’amore in generale, penserebbe quasi di aver perso la testa per il misterioso sconosciuto dagli occhi blu di cui conosce il nome, Lawrence, e poco altro. Ma Lawrence non è chi le ha detto di essere. Non si chiama neppure Lawrence, e non intende rivelare a nessuno la sua vera identità: quella di Lord Terence Auckland, un duca tutt’altro che povero, con molti ragionevoli motivi per voler mantenere l’anonimato.

Sullo sfondo di una Londra Regency allegra e gaudente, durante una primavera contraddistinta da imprevisti ora divertenti ora pericolosi, la storia di un legame inaspettato e inaspettatamente forte fra due anime più simili di quanto avrebbero mai immaginato.
Potrà, però, un’amicizia nata da una bugia trasformarsi in amore?

Recensione: 
Non sapevo cosa aspettarmi da questo nuovo romanzo regency di Amabile Giusti, un pò ammetto di aver avuto paura di leggere la solita storia, in fondo in quel periodo le dinamiche sociali erano alquanto limitate. Appena ho dato una letta alle prime righe mi sono messa l'anima in pace perché l'aspetto che mi è saltato subito agli occhi è la scrittura dell'autrice, quel suo modo di descrivere emozioni, personaggi, situazioni, che è proprio soltanto suo. Anche qui nello storico ci infila le sue pennellate di colore perché l'autrice ha il dono di saper usare le parole in un modo che incanta e trascina. La sua eleganza stilistica risalta ancora meglio in un genere come questo.
A mano a mano che ho cominciato a leggere mi sono resa conto che la trama raccontava già praticamente gli snodi essenziali della storia, questa cosa un pò mi dà il nervoso... amo più le trame sintetiche che lasciano presagire senza nulla togliere al piacere di leggere, ma anche qui mi sono dovuta presto ricredere perché il libro è tanto tanto di più, va ben oltre quello che si lascia intendere nella trama.
Stavolta i personaggi hanno assunto nuove sfumature e contorni rispetto ai suoi altri personaggi. Sono così ben caratterizzati da sembrare esseri umani finiti per sbaglio in un mondo di carta e inchiostro.
Ho amato entrambi i protagonisti nel medesimo modo, così come mi è piaciuta la coppia di coprotagonisti.
Prudence come dice il suo nome è in realtà l'esatto opposto, impaziente, volitiva, coraggiosa, trasgressiva, senza peli sulla lingua... lei è una donna che non appartiene a quel contesto, a quel rigore austero fatto di cerimonie e bon ton.

«Perbene ma insolente. Avventurosa, ribelle e disinteressata ai pettegolezzi pur di affermare un suo principio. Un abbinamento perfetto. Se me la presenti la chiederò io in moglie.» 
«Stai scherzando, vero?»

Dall'altro lato c'è lui il nostro Terence - Lawrence che è il suo esatto opposto. Un concentrato di buona educazione, galanteria, sani principi... insomma un uomo che per tanti anni ha vissuto seguendo in modo pedissequo la sua esistenza conformandosi al volere della nonna.
Tra i due lui è quello che mi ha colpito di più per la sua incapacità di sbrogliarsi definitivamente dal gioco della nonna, la sua incapacità a capire cosa prova e cosa è meglio per lui.
Accanto a questo giovane un pò timido e introverso, abbiamo il cugino uno scanzonato giovane, che è l'esatto opposto, ma è uno spasso assurdo leggere i loro battibecchi e i consigli che gli dà, o semplicemente le battute che fa...

«Sono sicuro che la sorella bella e pia è allegra quanto una lapide al tramonto e meno intelligente di una pecora. Preferisco la tua non bella ma divertente nuova amica. Come si chiama?»

Beh, io di questo romanzo assolutamente bellissimo potrei continuare per ore, ma preferisco lasciarvelo scoprire leggendo, posso solo aggiungere che l'ho bevuto troppo in fretta e una volta chiusa mi sono sentita come un'orfana.
Non vedo l'ora di leggere un altro romance storico di Virginia Dellamore.
Complimenti!
Fabiana


*copia fornita dalla CE

Recensione: Il diavolo e la Rosa di Virginia Dellamore

Carissime Cercatrici, oggi vi parlo di un romance storico uscito qualche settimana fa: Il diavolo e la rosa di Virginia Dellamore.

Titolo: Il diavolo e la rosa
Autore: Virginia Dellamore
Editore: Self publishing
Genere: Romance storico
Costo: 0,99
Pagine: 371

Trama:
Yorkshire, Inghilterra, 1836. La vita è stata generosa e allo stesso tempo avara con Rosalynn. Le ha donato la bellezza ma l’ha privata dell’affetto di una famiglia. Da ventun anni, infatti, vive nello stesso orfanotrofio nel quale è stata abbandonata quando era piccolissima, e la sua esistenza è tutto fuorché idilliaca. La perfida direttrice dell’istituto, che nutre verso di lei una particolare antipatia, l’ha relegata ai compiti più faticosi e miserabili. Rosalynn trascorre le sue giornate lavorando e coltivando sogni segreti alimentati dai libri che legge. Libri che si procura di nascosto: al calar della sera, mentre le ombre dilagano nella brughiera, sgattaiola dal convitto e raggiunge il castello di Harwood a poche miglia di distanza. Il maniero è disabitato, ma lei ha scovato un’imposta rotta ed è riuscita a entrare. Ogni giorno, attraversando un dedalo di grandi sale ricoperte di polvere e detriti, raggiunge l'immensa biblioteca ancora piena di volumi. Non ha mai incontrato nessuno, muovendosi sempre indisturbata. Una sera, tuttavia, la solitudine dei luoghi subisce una brusca interruzione. All’improvviso, Rosalynn ode dei passi umani e si scontra con un uomo che afferma d’essere Lord Beaumont Harwood, proprietario del castello e di tutto ciò che esso contiene. Benché coraggiosa, non può fare a meno di esserne intimorita: il conte non è soltanto un uomo dai modi scortesi, ma è anche l’individuo più spaventoso sul quale abbia mai posato lo sguardo. Il suo volto è ricoperto di ustioni e cicatrici ed è privo di una gamba al posto della quale indossa un terrificante arto finto. In più, la accusa di essere una ladra e minaccia di condurla in prigione per averlo derubato. Rosalynn si trova costretta ad andare a vivere al maniero, assunta come domestica, per ripagare il furto commesso. La vita al castello è più dura del previsto. Se ciò non bastasse, Lord Harwood non è affatto un gentiluomo: la gente del villaggio lo ha soprannominato “la Bestia” a causa del suo aspetto e dei suoi modi. Per forza di cose, vivendo sotto lo stesso tetto, Rosalynn comincia a conoscerlo meglio, scoprendo che dietro la sua apparenza intrattabile si cela un uomo ferito dalla vita, trafitto dal peso di tragiche colpe passate e ormai rassegnato a vivere nascosto. Nel contempo, i segreti riguardanti le origini di Rosalynn e l’identità dei suoi genitori si rivelano non meno misteriosi e tragici, e tutto sembra precipitare verso un epilogo drammatico... Sullo sfondo della cupa brughiera inglese, un romanzo liberamente ispirato alla favola della Bella e la Bestia. La storia di una passione tormentata e di un sentimento purissimo capace di guardare oltre l’apparenza, sgretolare i pregiudizi e dimostrare che la vera bellezza non ha a che fare con la perfezione del corpo ma con l’armonia dell’anima.

Recensione:
Prima di iniziare a parlarvi di questo romanzo, voglio fare una premessa, ci ho messo meno tempo a leggerlo piuttosto che trovare le parole per parlarvene. Sono passate settimane da quando ho letteralmente divorato le pagine durante una notte insonne... e sinceramente raccontarvi di questo libro, della sua bellezza, di tutte le emozioni che mi ha regalato è arduo, mi sembra di sminuirlo o di non riuscire a trovarne degne per esprimere al meglio tutto quello che ci ho trovato dentro.
Ogni volta penso che questa scrittrice non riuscirà a superare se stessa regalandoci le emozioni del precedente volume e invece tutto al contrario... con questo libro mi ha steso e ammaliato a partire dal fatto che usciamo dai soliti stereotipi dell'uomo bello e perfetto. Beaumont era bello, sfolgorante, ma di quella bellezza che decantano i poeti resta solo uno sguardo avvolto da un intrico di cicatrici, che rendono ancora più nera e cupa la sua personalità. 
Rosalynn invece è totalmente inconsapevole della sua bellezza che non è solo esteriore, è splendida dentro, compassionevole e pronta ad aiutare il prossimo, pur restando ferma sui suoi ideali.
Comunque il personaggio che colpisce di più, o meglio che mi ha colpito, è proprio Beaumont, mi ha colpito nonostante l'odio che ti scaturisce fin dalle sue prime battute per quando è vuota e sterile la sua anima. La sua vita così frivola è stata la sua stessa condanna e ce lo mostra proprio come un individuo inutile, uno che è in grado di perseguire solo la bellezza e il potere, la sua superficialità d'animo è ben più mostruosa del suo aspetto stesso. Eppure, piano piano, l'autrice ci aiuta a leggere dietro la scorza, ci mostra il suo lento e progressivo ritorno alla vita e all'umanità.
L'autrice nella trama ci spiega che questa è la sua rivisitazione della fiaba La Bella e La Bestia, una meravigliosa rivisitazione di una storia che ha fatto innamorare tantissime ragazzine e dai grandi insegnamenti. L'autrice è stata in grado di rimescolare le carte in modo mirabile e toccante, offrendo grandi spunti di riflessione e parlandoci delle seconde possibilità in un modo poetico e intenso.
E' uno di quei romanzi che ricomincerei a leggere immediatamente mai stanca, sicura di scoprirci tante altre sfumature tra le parole. 
Mi sono così innamorata di questi personaggi, che alla fine, anche io come Rosalynn riuscivo a vedere oltre l'esteriorità di Beaumont e leggere il suo genuino cambiamento.
Mi sono commossa in tanti di quei punti, trattenendo il fiato. Volevo rallentare la lettura per restare in loro compagnia per tante altre ore e al tempo stesso correre alla fine per tornare a respirare.
Questo è a tutti gli effetti il mio nuovo indimenticabile!
Fabiana
LCDL