è stata tutta la vita di Valentina Mastroianni
Care lettrici oggi vi parlo di è stata tutta la vita di Valentina Mastroianni edito da DeAgostini.
Il tempo ha un suono diverso quando sai che sta per finire. Una mamma lo sa, lo sente. Gli ultimi mesi sono volati, scanditi da visite mediche, nuove sfide e momenti preziosi: Cesare ascolta in loop le sue canzoni preferite, esprime desideri. Vuole andare al parco, fare un giro in moto, poi in barca a vela. E mentre Valentina cerca un modo per restare aggrappata all’amore, ai ricordi di ogni risata, il suo Cece si sta spegnendo. Sono momenti in cui tutto vacilla, il destino si fa crudele e tu puoi scegliere se chiuderti alla vita o prenderla per mano, anche quando fa più male, e lasciare che l’amore seminato continui a fiorire anche dopo. Perché anche se non puoi salvare tuo figlio, puoi salvare la dignità di quel tempo insieme, i momenti felici, la memoria. Puoi salvare te stessa e chi ti sta intorno, scegliendo di vivere e abbracciare la bellezza anche nel dolore. Come un amore che si espande, che non salva una vita, ma dà vita a tutto ciò che la circonda. Così, Valentina torna a raccontare. Tra le corsie del Gaslini e il mare di Genova, tra le avventure in canoa e le gite in treno, questo libro celebra ciò che rimane quando la vita si trasforma. Racconta l’amore che continua a vivere in chi resta, il dolore che chiede di essere attraversato, ma soprattutto una storia di vita piena, intensa, bellissima. Perché Cece ha combattuto contro una malattia rara e feroce, ma ha anche riso, cantato, amato con forza. E soprattutto, ha vissuto. Così tanto da insegnare a chiunque lo ha incontrato come si lotta e vive davvero, con coraggio, fino in fondo. È stata tutta vita è un messaggio per chi non ha smesso di credere. Per chi, anche nel dolore, cerca la luce. Per non dimenticare che a volte i figli arrivano da altri pianeti e ci insegnano come si vola, anche quando vanno via.
“Il tempo ha un suono diverso quando sai che sta per finire. Una mamma lo sa, lo sente.”
Quando ho terminato di leggerlo ho pensato che è uno STRUGGENTE INNO ALLA VITA.
Struggente, perché nel libro Valentina ci parlerà degli ultimi mesi di vita del piccolo Cece e di come lei e la sua famiglia giorno dopo giorno, nonostante questo profondo dolore, ringrazi la vita per averle dato la possibilità di godere della presenza del piccolo Cesare.
È un libro che trasforma una perdita devastante in uno spazio aperto alla vita, alla bellezza, all’amore che rimane. Valentina Mastroianni non propone consolazioni facili, ma offre qualcosa di forse più raro: una testimonianza di dignità e speranza, che invita chi legge a riconoscere che anche nel dolore si può (e si deve) scegliere di vivere.
Forse il gesto più difficile: non ritirarsi, non rinchiudersi dentro il dolore, ma tenere aperto il cuore alla vita che resta, agli affetti, alle opportunità di far fiorire quel che è stato seminato. È una scelta che comporta coraggio, ma consente di non restare prigionieri del lutto
Se dovessi dare un messaggio finale: questo libro insegna che, anche quando si perde ciò che amiamo di più, non abbiamo perso tutto. Rimane la vita che abbiamo condiviso, le risate, le canzoni, il mare, i ricordi — e quei segni rimangono vivi dentro chi resta per sempre.
Grazie Valentina. Potrà sembrare, banale, semplice, ma questo Grazie è davvero sentito. Sei una fonte di ispirazione, davvero un bel esempio da seguire, e come te lo è tutta la tua famiglia.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Sabrina
Inked in Steel di Deborah P. Cumberbatch
Oggi ho il piacere di condividere con voi questo piccolo tesoro che mi ha rapito l’anima. Spero che, leggendomi, vi venga voglia di scoprirlo anche voi — e magari, chissà, anche il vostro cuore si farà rubare. Il titolo è Inked in Steel di Deborah P. Cumberbatch edito da Self Publishing .
Sono il Sergente alle armi degli Steel Reapers, addestrato a distruggere senza provare nulla. Mi sono guadagnato dai miei fratelli il nome di Hades, perché quando qualcuno deve essere trascinato all’inferno, sono io ad aprire la strada.
Solo tatuando riesco a placare l’oscurità che mi divora, ma non disegno più.
L’arte si è spenta il giorno in cui tutto è andato in frantumi, e ho giurato che avrei portato il bacio della Mietitrice ai colpevoli.
Da allora, il mondo si è ridotto a forme semplici e a colori insignificanti, finché una ragazzina dai capelli rossi non si è messa sulla mia strada.
Brianne Callaghan è puro fuoco e caos, un caleidoscopio che non devo toccare. Troppo giovane, troppo viva.
Ed è la sorella del mio migliore amico.
Il mio mondo è fatto di cifre, codici e ricordi.
Non posso dimenticare nulla. È così che ho imparato ad ascoltare i numeri e a entrare in ogni sistema, senza lasciare tracce.
Non cerco salvezza, non credo nelle favole. Io sono il drago della mia storia, e ho un solo obiettivo: proteggere i miei fratelli. A qualunque costo.
Non avevo previsto che un solo errore mi avrebbe portata dritta ai cancelli del club degli Steel Reapers e che mi avrebbero offerto un lavoro.
E, ancora meno, che sarei finita sotto la sorveglianza forzata di un enorme grizzly tatuato e perennemente incazzato.
Rhyson “Hades” MacReary mi odia, e non fa nulla per nasconderlo. E a me va più che bene, perché ho intenzione di andarmene il prima possibile.
Non importa se, ogni volta che lo guardo, il cielo non sembra poi così lontano.
«Sei una tortura.»
«Proponimi come punizione nei tuoi inferi.»
«No, piccolo drago. Sei la mia forma di tortura.»
Romanzo autoconclusivo
The Mrs. Degree (Amori per caso Vol. 2) di Sara Ney
Scritto da me e te di Tillie Cole
Wilder Love di Emery Rose
Il profumo della morte di Riccardo Braccaioli
Come amante del genere thriller, sono sempre alla ricerca di quelle storie che non si limitano a intrattenere, ma che ti prendono alla gola, ti spingono a leggere una pagina dopo l’altra senza sosta, e ti lasciano con il cuore che batte forte anche quando hai chiuso il libro. Il profumo della morte è esattamente questo. Un’esperienza immersiva, viscerale, che non dimenticherò facilmente. Riccardo Broccaioli ha creato un intreccio narrativo così ben costruito, così meticoloso nei dettagli e nella tensione, che ogni capitolo è come una stanza buia in cui entri sapendo che qualcosa ti sorprenderà… e spesso, ti sconvolgerà. Non c’è niente di prevedibile in questa storia, ed è proprio questo a renderla così potente. Il titolo, Il profumo della morte, non è solo evocativo: è una promessa. E viene mantenuta in ogni singola pagina. Il profumo, quasi una presenza costante e inquietante, si mescola alle atmosfere cupe e al senso di minaccia che accompagna tutto il romanzo. È come se la morte non fosse solo un evento, ma un personaggio silenzioso che cammina accanto ai protagonisti — e al lettore. I personaggi, tra cui spicca l’investigatore (o i protagonisti, a seconda del libro), non sono figure bidimensionali, ma esseri umani profondi, credibili, spesso tormentati. Ognuno con la sua ombra, ognuno con le proprie fragilità che Broccaioli non ha paura di mostrare. Questo li rende reali, vivi, e a tratti dolorosamente vicini. E questo aumenta l’impatto emotivo, perché quando la tensione sale — e sale spesso — senti davvero il rischio, la paura, il peso delle scelte. La scrittura di Broccaioli è affilata come una lama: taglia dove deve, ma sa anche essere elegante e raffinata nei momenti giusti. Nessuna parola è sprecata, eppure nulla è lasciato indietro. Ogni descrizione, ogni dialogo, ogni dettaglio è lì per un motivo. C’è un equilibrio perfetto tra ritmo narrativo serrato e profondità psicologica. Una delle cose che ho amato di più è che Il profumo della morte non si accontenta di raccontare una storia di crimine. Va oltre. Indaga l’animo umano, i suoi lati oscuri, i desideri taciuti, le colpe nascoste. E lo fa senza mai scivolare nel banale o nel già visto. C’è un’eleganza nel modo in cui la tensione viene costruita che raramente ho trovato altrove. E poi… è una serie. Questo significa che non finisce qui. Ed è forse la notizia migliore: perché non sono assolutamente pronta a lasciare questo mondo, questi personaggi, questa scrittura. Se amate i thriller che vi scuotono dentro, che non si dimenticano una volta chiuso il libro, e che vi fanno sentire vivi in ogni battito di pagina… allora non potete perdere Il profumo della morte. Riccardo Broccaioli è una voce potente nel panorama del thriller italiano, e io non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo di questa straordinaria serie.
🖤 Coinvolgente, spietato, bellissimo. Un thriller che ti entra sotto pelle.
Absinthe di Selene Alaska
La morte, signora volubile e temuta, veglia su ogni anima e la brama. L’ultimo respiro di ogni essere finito le appartiene e chi osa cercare di ingannarla non può che essere condannato a un’eternità di dolore e sofferenze. La morte è un bacio di gelida quiete, l’eternità è un nulla viscoso di peccato.
Julian è sfuggito alla morte diventando un vampiro, ma la maledizione di un’eternità di sangue l’ha messo in catene. James è sfuggito alla morte diventando un demone, ma la morte gli è comunque rimasta dentro e lo segue in ogni dove da quando è tornato dall’inferno.
I cuori di entrambi vivono in un passato da dimenticare, i corpi si muovono in un presente in bilico tra vizi e virtù. Le menti, le colonne portanti della loro esistenza, sostengono il gran tempio delle loro vite nutrendosi d’arte. E il passato dimostrerà di non essere poi così impotente sul loro presente.
Jago, burattinaio inarrestabile, ha sete di vendetta e niente gli impedirà di ottenerla: Julian è il suo antagonista da annientare e James un mero strumento da piegare.
Peccato che James, un dandy che mai si è inchinato davanti ad anima viva o morta, non appartenga a nessuno se non alla musica del proprio violino.
Peccato che Julian, un affascinante Conte dalle fattezze angeliche, annientato dal senso di colpa per i propri errori passati, si rivelerà più interessante e nobile di quanto prospettato.
C’è qualcosa in Absinthe che mi ha catturato fin dalle prime pagine, un’oscurità elegante che non si limita a fare da sfondo, ma pulsa insieme ai protagonisti, vampiro e demone, in un ritmo quasi sensuale, viscerale. Non leggevo una storia MM così intensa da tempo, e devo ammettere che questa mi ha lasciato qualcosa addosso, come il sapore persistente dell’assenzio stesso: dolce, pericoloso, indimenticabile. Selena Alaska ha una scrittura evocativa, a tratti poetica, che non cerca di abbellire l’oscurità ma la abbraccia, la rende parte integrante della narrazione. Mi sono sentita trasportata in un mondo in cui l’amore non è solo luce, ma soprattutto lotta, desiderio, fame, e redenzione. Il legame tra i due protagonisti – così diverso, eppure inevitabile – è una danza continua tra istinto e scelta. E non è solo questione di passione o attrazione: c’è una profondità emotiva che mi ha colpito nel profondo. I momenti più intimi, anche quelli silenziosi o carichi di tensione, mi hanno fatto rallentare la lettura perché non volevo perdermi nulla. Ogni sguardo, ogni gesto, ogni parola tra loro pesa come se fosse sacra. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui Selena ha reso reali personaggi sovrannaturali: non sono solo vampiro e demone, sono due anime spezzate che cercano qualcosa, forse sé stessi, forse solo un po’ di pace. E in mezzo al buio, riescono a trovarsi. Absinthe non è solo una storia MM fantasy: è un viaggio nei desideri più profondi, nelle ferite che ci definiscono e nel potere salvifico dell’amore, anche quello che nasce tra creature abituate a vivere ai margini. Per me, è stato un colpo al cuore. E lo porterò con me ancora a lungo.
The never King di Nikki St. Crowe
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