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Il ruolo della donna in epoca Regency

Care Cercatrici, ben tornate dalle vacanze. La Mondadori ha dato una nuova veste alla bellissima Serie Bridgerton di Julia Quinn. Per introdurre i primi tre volumi appena pubblicati, ospitiamo il Blog Tour ambientato nell'epoca Regency.
EPOCA REGENCY
La nostra tappa è dedicata al ruolo della donna in quel periodo storico. Lo stesso periodo in cui è ambientata la serie dei Bridgerton. La Mondadori ci ha fatto uno splendido regalo ripubblicando questa serie.

Dopo aver finito di leggere un romanzo ambientato nell'epoca georgiano è normale per noi amanti del genere storico fantasticare di fare un salto nel tempo per poter passare qualche giorno in quel periodo e incontrare magari un nostro affascinante eroe libresco. Partecipare a un ballo da Almack e incontrare la temibile Lady Jersey.
Fare una passeggiata per Hyde Park su un calesse e fermarsi alle Serpentine per guardare le anatre.
Andare in una saletta da thè per gustare un bevanda calda con pasticcini. Insomma fare tutto quello che nei nostri libri fanno le nostre eroine.
In realtà quell'epoca per noi donne a cavallo del ventesimo e ventunesimo secolo, sarebbe si un viaggio nel tempo molto romantico, ma difficilissimo sottostare alla quasi assenza di diritti. Noi che diamo per scontato la libertà di parola, di voto, di sceglierci un compagno di vita, di scegliere l'indirizzo di studio che preferiamo senza nessun sessismo, di lavorare e di gestire il nostro nostro denaro. Crescere un figlio da single senza nessun ostracismo da parte della comunità.

La donna nel periodo regency era  proprietà dal padre e infine passava di proprietà del marito, come un oggetto. La scelta del marito veniva imposta, e non poteva disporre liberamente di denaro o di beni mobili e immobili. Anche nel caso una donna fosse stata proprietaria di numerosi beni, questi erano sempre sotto la stretta amministrazione della famiglia d’origine o del marito.
Soprattutto nelle classi sociali più alte come i nobili e i ricchi senza titolo nobiliare. Insomma era un accordo economico dove la donna non aveva nessuna parola in merito.
Nell’alta società inglese, le donne non lavoravano, ma dovevano seguire degli obblighi ben precisi e regolamentati. Combinare un buon matrimonio era l’obiettivo primario di ogni famiglia dell’epoca e una donna doveva dare il massimo per essere sposa e madre eccellente.
Anche  studiare certe materie non era adeguato. L’istruzione femminile era indirizzata allo scopo di fare un buon matrimonio. Le ragazze imparavano tutto quello che dovevano sapere sulla gestione domestica, e dovevano studiare per diventare dame di grande importanza sociale. Una signora di buona famiglia doveva infatti saper conversare, infatti, molto spesso alle ragazze venivano impartite nozioni di scienze naturali, di teologia, di filosofia e di letteratura. Sebbene non studiassero in profondità molte altre materie, potevano vantare una preparazione generale, che permetteva loro di eccelere nei salotti più esclusivi. Imparavano altre lingue, soprattutto il francese, ed era importantissimo esercitarsi per avere una bella calligrafia. La musica era anch'essa un elemento fondamentale nell'educazione delle giovanette, la quale solitamente suonavano il pianoforte o la spinetta. Nelle stagioni con tempo mite  si svolgevano le attività all’aria aperta, con le dovute restrizioni e contegno
che erano di etichetta.
Un'altro dei passatempi era il gioco delle carte. Nelle serate fredde e piovose si passava il tempo conversando, ricamando, intorno ad un salotto tra tè tartine e pasticcini.
Bhe detto fra noi, preferisco vivere l'epoca regency, immergendomi tra le pagine di un libro scritto in modo superbo, come un autrice come Julia Quinn sa fare. E quando si arriva al happy ending della nostra coppia,  tornare al mio (anche se non altrettanto romantico) ventunesimo secolo.  Voi cosa ne pensate?

*A breve le mie recensioni su primi tre volumi dei Bridgerton.

Un bacio alla prossima!
Virgy

Jane Eyre di Charlotte Brontë


Care lettrici oggi ospitiamo il blog tour dedicato alla nuova uscita Mondadori "Sorelle Brontë" per la collana degli Oscar Draghi. Nella raccolta troviamo i capolavori di queste tre sorelle, tutte e tre scrittrici impareggiabili.
Nella nostra tappa recensiremo Jane Eyre con un particolare approfondimento sui personaggi.

Titolo: Sorelle Brontë
Editore: Mondadori
Genere: Classici
Data di uscita: 25 agosto
Link order: https://amzn.to/3iqSqez
Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, fino ai meno noti L'angelo della tempesta, La Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Bronte ci hanno lasciato romanzi immortali, capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese d'erica, roccia e foschia. Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.



Charlotte Brontë e il suo romanzo Jane Eyre mi hanno accompagnato per tutta l'adolescenza e l'età adulta, per cui non potevo essere più che contenta di partecipare a questo blog tour. Ovviamente senza ombra di dubbio ho scelto di parlarvi della sorella che ho amato e apprezzato di più perché le altre due, per un motivo o per un altro, non hanno mai toccato le corde del mio cuore. Invece con Charlotte è stato un amore istantaneo e fulminio. 
La sua scrittura in prima persona, con l'io narrante della protagonista, è subito entrato in sintonia con lo stile che apprezzo nei libri. E' stato facile empatizzare e scandagliare l'animo di questa orfanella, capire i suoi stati d'animo, le sue decisioni.



Ho perso il conto delle volte che ho letto il romanzo da quando l'ho scoperto durante le ore di letteratura inglese a scuola. Partecipare alla tappa è stato un piacere per trovare un nuovo spunto per rileggere questo meraviglioso romanzo, i cui personaggi, Jane e Rochester, sono fonte d'ispirazione per i tanti romanzi rosa contemporanei.
Per chi non ha letto il romanzo, vi lascio qualche spunto sulla trama; Jane è una povera orfanella che, dopo anni di stenti e di solitudine, viene assunta come governante in casa Rochester. Già qui come potete vedere ci sono tanti presupposti, o come li chiamiamo cliché, che oggi ci portano a scegliere un  romanzo rosa: la ragazza povera e senza grandi aspettative e l'uomo ricco e cinico che l'assume. Direi che Jane Eyre ha tutte le carte in tavola per essere apprezzato da tutte le appassionate del genere rosa anche se si tratta di un romanzo di altri tempi, in quanto risulta assolutamente attuale.
Tornando alla storia, Rochester cinico, burbero, scontroso, pieno di segreti finirà ovviamente per restare affascinato da questa piccola e insulsa orfanella. Ma come in ogni rosa che si rispetti, quando tutto sembra andare troppo bene, poi puff si precipita nei grandi casini e nei grandi dolori. I segreti verranno svelati in tutta la loro crudezza. E allora ci sarà dolore, sofferenza, un amore frustrato, negato... e prima di arrivare alla fine c'è tanto da penare. 
Insomma se Charlotte lo avesse scritto ora, sarebbe stato sicuramente una montagna russa di disgrazie e dolore.
L'eccezionalità della prosa del romanzo è forse data dal connubio nel romanzo di più generi, mentre la storia d'amore con disparità sociali e contrastato fa da sfondo, partono scene più gotiche simili al thriller.
Lo stile della Brontë incanta, combina in modo eccezionale la descrizione dei sentimenti della protagonista con quella dell'ambientazione, trascinandoti a forza dentro questo romanzo, che tratteggia un arco temporale lunghissimo, in quanto ci racconta le vicende di Jane da quando è piccola fino all'età adulta.
La voce narrante come dicevo è Jane Eyre. Lei non è solo un'orfana, ma è anticonvenzionale per quel periodo, è ribelle, trasgressiva, sempre alla ricerca della sua indipendenza, ma al tempo stesso innamorata di questo amore totalizzante. Ma Jane non è solo questo, è difficile parlarvi di lei senza raccontarvi nulla della storia, giusto per non spoilerare a chi non ha ancora letto questo piccolo capolavoro. 
Jane è forte, è come una roccia, non vacilla, e va oltre il mero aspetto fisico. Ha il coraggio di ribellarsi agli abusi e rispondere a tono a chi la maltratta. Perché cerca rispetto a prescindere delle condizioni sociali.
Ma centrale è anche l'amore... L'amore di Jane per Mr Rochester è sincero, puro,  eppure il mondo e il destino sembrano contrari. Ma è un amore così profondo e intenso che non potrete dimenticarlo. E' un amore che sfida le convenzioni sociali... L’amore di Jane e di Mr. Rochester a mio avviso è stato e continuerà a essere fonte di ispirazione per chi vuole scrivere una storia d'amore travolgente, in quanto come vi dicevo l'autrice ha saputo inserire nella trama tutti quegli ingredienti che a noi lettrici piace leggere. 

“E il signor Rochester era sempre brutto ai miei occhi? No; la gratitudine unita ad altri delicati sentimenti rendeva il suo viso l’oggetto che più amavo vedere; la sua presenza, in una stanza, illuminava più del fuoco più risplendente.”

E' un amore travolgente, che brucia e dilania, c'è differenza d'età tra Rochester e Jane, c'è una differenza di status sociale, un amore che va oltre l'involucro esteriore.
E a questo punto devo proprio presentarvi Rochester. Lui è brusco, burbero. Sembra spietato, senza cuore, gli si agita dentro un inquietudine che lo spinge continuamente a viaggiare lontano dalla sua dimora. Eppure nelle pagine del romanzo assistiamo alla sua caduta, assistiamo al suo piegarsi all'amore e cominciare a intrattenersi con Jane.

L’eccezionale ampiezza del torace era quasi sproporzionata alla lunghezza degli arti. Senza dubbio, i più lo avrebbero giudicato un uomo brutto. C’era però un tale inconscio orgoglio nel suo portamento, una tale disinvoltura nel suo modo di fare, unita a una così altera fiducia nella forza di altre sue qualità, intrinseche o occasionali, capaci di compensare la mancanza di semplici attrattive personali

Ridurre questo libro a una mera storia d’amore sarebbe un crimine, perché il sentimento che lega questi due personaggi è il motore propulsore del cambiamento e della maturazione della protagonista. Perché fin dalle prime pagine Jane appare un pò ambivalente, ci appare forte e decisa, ma al tempo stesso essendo cresciuta senza affetti si è obbligata a una ferrea disciplina e a sopprimere gli affetti. Scoprire l'amore e soprattutto di essere amata la sconvolgeranno, ma le doneranno comunque forza e sicurezza che poi vacilleranno non appena il destino si accanirà contro i due innamorati.
L'autrice ha la grande abilità di rendere vividi i personaggi, parlandoci delle loro mille sfaccettature psicologiche, il fatto che sia scritto in prima persona rende l'intreccio più reale e coinvolgente.
Jane e Rochester sono due personaggi che hanno lasciato il segno nel mio cuore, la scena del loro primo incontro è talmente vivida nella mia testa che ogni volta che la leggo posso anticiparne le varie sfumature.
Spero di avervi incuriosito un pò con questo classico e di avervi fatto venire voglia di leggere questa meraviglia.
Fabiana



Non sei mai stato a Firenze se... di WIKIPEDRO

Carissimi oggi ospitiamo il blog tour: Non sei mai stato a Firenze se..Per presentarvi una guida turistica che vi permette di scoprire la città di Firenze fuori dai soliti giri turistici. La nostra tappa è: Incontri  famosi a Firenze. All'inizio all'articolo troverete il banner con le tappe e gli argomenti di tutti i blog partecipanti al Curiosity Blog Tour. 
Titolo: Non sei mai stato a Firenze se... 4 passeggiate fuori dai soliti giri turistici
Autore: WIKIPEDRO
Editore: Mondadori
Genere: guida turistica
Pagine: 158
Costo: ebook €. 7,99 cartaceo €. 14,25
Uscita: 15/07/20
Una guida pratica, piena di storie, aneddoti e chicche per scoprire Firenze attraverso 4 passeggiate fuori dai soliti giri turistici. I 4 quartieri storici; fuori dalle mura; se sei innamorato...; se viaggi con i bambini...; il calendario del perfetto fiorentino... e molto altro. Con Wikipedro come guida personale. "Mi raccomando, mettiti un paio di scarpe comode perché ci sarà da camminare... Sei pronto? Gnamo, si va!".

INCONTRI FAMOSI A FIRENZE
Firenze è la culla della nostra lingua perché alla base dell'italiano moderno c'è il fiorentino letterario del Trecento, secolo in cui la città, oltre che nelle lettere, primeggiava in campo economico e politico. È per questa ragione che nessuna città come Firenze ci offre la possibilità di riunire in un solo itinerario quegli uomini che hanno lasciato il segno nella storia della lingua italiana, di conoscere i luoghi dove sono nati, dove hanno vissuto per anni o solo per qualche settimana, dove hanno scritto opere o elaborato teorie senza le quali, molto probabilmente, noi tutti parleremmo in modo diverso. Firenze conserva tracce dei suoi cittadini più illustri anche dove non ce lo aspetteremmo: non solo musei, ma anche strade, piazze, locali storici.
Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de’ Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la più alta concentrazione di opere d'arte al mondo.

Adesso provate a chiudere gli occhi e immaginate di passeggiare per la galleria degli Uffizi e di incontrare dal vivo, e non solo in marmo, questi personaggi storici citati in alto di cui vi presenteremo una brevissima biografia. 

Eccolo lì con qualche cortigiano a seguito:
Lorenzo de Medici detto "Il Magnifico"
figlio di Pietro de' Medici e di Lucrezia Tornabuoni, Lorenzo de' Medici nacque il giorno 1 gennaio 1449 a Firenze. protettore di artisti e letterati e poeta egli stesso.
Figura di spicco nella vita politica e culturale dell’Italia del Quattrocento, tanto che per lo splendore della sua corte e per l’insostituibile ruolo di garante della pace, si guadagnò l’appellativo di “Magnifico”.
Sotto di lui Firenze divenne un centro culturale e artistico di altissimo livello, grazie alla presenza di poeti e artisti che la abbellirono e ne valorizzarono la tradizione culturale.  La figura di Lorenzo ebbe tale peso nel panorama politico italiano del quattrocento che la sua morte, avvenuta nel 1492, segnò non solo per Firenze, ma per tutta la penisola, l’inizio di un lungo periodo di crisi.

Non potevamo non incontrare il grande: Galileo Galilei
Astronomo, fisico, filosofo, matematico, letterato: Galileo Galilei (Pisa, 1564 – Arcetri, 1642) è considerato il padre della scienza moderna. A lui dobbiamo anche il perfezionamento del telescopio. Tale intuizione, supportata dal suo metodo scientifico, gli permise di apportare un fondamentale contributo a sostegno della teoria eliocentrica, uno dei capisaldi della Rivoluzione Scientifica.

Ma quello non è il Brunelleschi? Si è proprio lui:
Filippo Brunelleschi, per esteso Filippo di ser Brunellesco Lapi (Firenze, 1377 – Firenze, 15 aprile 1446), è stato un architetto, ingegnere, scultore, matematico, orafo e scenografo italiano del Rinascimento.

Ormai è quasi il tramonto quando intravediamo:
Giotto da Bondone, meglio noto semplicemente come Giotto, nasce probabilmente nell'anno 1267, a Colle di Vespignano, presso Vicchio, nel Mugello. Pittore, architetto, scultore, è una delle massime figure dell'arte non solo italiana, ma dell'intero Occidente.

Ma non è finita  dopo una giornata intensa è ora di concederci uno spritz, a sorpresa incontriamo un personaggio famoso contemporaneo seduto a un tavolino vicino, il simpaticissimo: Leonardo Pieraccioni, fiorentino doc. Artista a tutto tondo: attore, regista, sceneggiatore, comico, cabarettista, scrittore, cantautore e conduttore televisivo. Chi non ricorda Il Ciclone, uno dei suoi film più belli!?  Solo per citarne uno.
Mentre stiamo per lasciare il tavolo ecco che intravediamo lui il mio mito nel mondo della musica ovvero: Sting, cantautore, polistrumentista e attore britannico, che ha esordito come membro dei Police per poi continuare da solista di successo. Nella sua carriera ha venduto in totale oltre 100 milioni di dischi nel mondo tra Police e carriera solista. Attualmente si considera a casa a Figline Valdarno, in Toscana, dove ha comprato la villa del «Palagio». Nel 2002 acquistò i beni confinanti ovvero 200 ettari tra vigne, uliveti, pascoli e boschi, diventando così proprietario di un'intera collina di oltre 300 ettari tra il Chianti e il Valdarno.

Allora vi ho incuriosito almeno  un po'? Se avete in programma una visita nella meravigliosa Firenze non vi resta che seguire i suggerimenti della guida di WIKIPEDRO. Beh  e perché no!. potrebbe capitarvi di incontrare proprio Wikipedro. (Pietro Resta) Un fiorentino verace, nato e cresciuto Oltrarno. Da qualche anno su Facebook ha cominciato a raccontare le mille storie e le tante meraviglie artistiche di Firenze con il piglio ironico e scanzonato tipico dei toscani. Ogni settimana, con i suoi video itineranti fa scoprire i piccoli e i grandi segreti di una delle città più visitate al mondo. Nel 2019 ha esordito in tv nel programma Turisti per Dmax.

Che dire è stato un bellissimo sogno a occhi aperti, no? La magia che si respira tra le vie di Firenze è anche questo. Almeno per me è sempre così!
Un bacio alla prossima!

Virgy

Blog tour: Il barbaro di Roma di Adele Vieri Castellano


Carissime oggi vi parlo di Il Barbaro di Roma di Adele Vieri Castellano, edito da Amazon Publishing. 


Titolo: Il Barbaro di Roma
Autore: Adele Vieri Castellano
Genere: Romance storico
Editore: Amazon Publishing
Data di uscita digitale e cartaceo: 7 gennaio 2020
Link order: https://amzn.to/2NqeOrt

Serie: 
Roma 39 d.C. Marco Quinto Rufo
Roma 40 d.C. Destino d'amore
Roma 42 d.C. Cuore nemico
Roma 46 d.C La vendetta del serpente
Il leone di Roma
Il barbaro di Roma

È solo un uomo che affronta le tragiche prove che il Fato gli ha riservato
Aphrodisias, 53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.

La Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta.

Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.


Prima di scoprire cosa pensiamo del romanzo, venite a scoprire qualcosa in più di questo straordinario protagonista!
Nome completo: Raghanar Badulf di Gerlach (da badu, lottare e wolf, lupo)
Nato: in un villaggio chatto il 4 aprile del 22 d.C.
Capelli: neri
Occhi: verdi
Segni particolari: nessuno… per il momento
Colore preferito: rosso
Metallo: il ferro, la durezza della sua spada
Portafortuna: crede solo nel Gaefa, il destino dei Germani
Ascendente: ariete

Il principe Raganhar di Gerlach nasce all’alba, nel pieno risveglio della natura, partorito dalla madre inginocchiata come usano i Germani chatti, affinché i neonati vengano accolti nelle braccia della Madre Terra. Nel suo destino, predetto da un veggente, c’era un popolo straniero e terre lontane e così è avvenuto: è stato infatti catturato dai romani e portato a Roma come ostaggio. Ma la sua prigionia è mutata ben presto, perché lui è nato nel segno astronomico dell’ariete, il cui pianeta dominante è Marte il guerriero e il suo elemento è il fuoco. Nulla può domarlo o trattenerlo anche se il suo amico più caro, a dispetto di cultura e origini, è un romano.
Ama il rosso in tutte le sue sfumature: il colore del cuore, del sangue dei nemici, del rubino, del corallo e il metallo che predilige è il ferro, che appartiene a Marte. È intelligente, dinamico, determinato, il suo carattere è affine al maestoso cervo maschio dai grandi palchi che domina il branco e, se fosse rimasto nella sua terra, sarebbe diventato un re giusto, ardito e saggio.
Il simbolo che meglio lo rappresenta è la testa dell’animale stesso e le sue corna, emblema della fecondità nella Natura. Come la primavera, che lo ha visto venire al mondo, anche Raganhar ha dentro di sé la forza di un germoglio che spunta dal terreno, dell’eruzione di un vulcano o la travolgente potenza di una cascata perché è nato nei giorni successivi all’equinozio di primavera che rappresenta il cambiamento e la continuità della vita. Nella mitologia il suo segno è connesso alla leggenda degli Argonauti, condotti da Giasone verso la Colchide per conquistare il vello d'oro: anche lui è un conquistatore in tutto ciò che pensa e fa e, in un certo senso, è lui che alla fine ha conquistato i romani.
Ha bisogno di agire, organizzare, è un originale e rifiuta di venire organizzato o dominato. È un egoista perché tutto ciò che gli piace ama possederlo e lotta per quel possesso, perché è coraggioso e apprende rapidamente. Ama comandare, risolvere situazioni difficili, prende spesso l’iniziativa ma sa anche accettare i consigli quando capisce che sta sbagliando. Irrequieto per natura, ha la costante necessità di nuovi traguardi, di nuove idee, nuove avventure. A volte è privo di tatto, perché la sua natura irruente lo porta a volere tutto ma ha una memoria ferrea, non dimentica i torti anche se il forte senso di giustizia smorza, il più delle volte, questa sua caratteristica.
Dotato di grande energia, a volte soffre per i propri entusiasmi e per gli eccessi ma non per questo si ferma: è coraggioso e impulsivo fino alla temerarietà, se convinto delle proprie ragioni, e non è affatto diplomatico ma spontaneo, fino al punto di concludere anche in perdita i propri rapporti affettivi. Spesso non bada alle conseguenze delle sue azioni o delle proprie parole, e altrettanto sovente ricade negli stessi errori ma è sempre pronto a riprendersi, a rialzarsi. Pur non essendo riflessivo, né costante, tende ad agire fin quasi a logorarsi anche per colpa delle frustrazioni che comporta l'impossibilità di realizzare i suoi obiettivi ma il principe ha in sé una forza che potremmo definire misteriosa: cade, ricade, cade ancora ma sempre si rialza e affronta le difficoltà senza mai arrendersi.
È capace di grande lealtà verso coloro che ama e incapace di rancori prolungati, attacca frontalmente ogni ostacolo, senza mai aggirarlo o tergiversare e detesta la menzogna. Non mentirebbe mai nemmeno per salvarsi la vita e non accetta l’ipocrisia, non ha mezze misure nemmeno nei confronti del denaro: è prodigo o avaro all’eccesso. Orgoglioso e fedele, il più delle volte si stanca dei rapporti mediocri o instabili e il suo amore più grande è per la libertà.
In amore è un guerriero pronto a combattere e, più l’oggetto del suo amore è irraggiungibile, più il suo cuore s’infiamma e non si arrende, certo di vincere. Ama il sesso, è reattivo e non bisogna aspettare molto per accenderlo. La donna che scatena il suo desiderio deve essere morbida ma dotata di forza e bellezza, trasgressiva e originale.
Raganhar protegge sempre le persone che gli sono vicine, corre in loro difesa, eppure non è facile essere suo amico: si devono sopportare aggressività e di irruenza ma, a parte questo, c'è sempre nel bisogno e nei momenti gioiosi del divertimento.
Ariete ascendente ariete, è forte e dinamico, impulsivo e collerico ma in ciò che fa è instancabile e irriducibile. In amore è un uomo appassionato, soggetto a colpi di fulmine e ciò che vuole non lo dimenticherà. Mai.
Da quando ho finito il primo libro della serie "Il Leone di Roma" ho atteso con ansia la storia d'amore tra il principe germanico Raganhar di Gerlach e della nobile romana Giulia Urgulania.
Li avevamo lasciati dopo un loro unico bacio da togliere il fiato e perdere la ragione, con Giulia colta dal panico che imbarcata sulla sua nave scappava da Raganhar.

Adele Vieri Castellano ha creato ancora una volta due personaggi assolutamente straordinari e sorprendenti e sapientemente strutturati da sembrare reali. Soprattutto Raganhar, che con la sua disperazione mi ha dato i brividi sulla pelle tanto era profondo il tunnel dove la sua mente e il suo corpo erano sprofondati. Dove non c'è posto per la luce ma solo la cruda volontà di sopravvivenza che è insita in ogni animale che cammini sulla nuda terra. Sopratutto se è alimentata da un odio e una sete di vendetta profonda e devastante.

in catene aveva sognato spesso di averla accanto e da lei aveva raccolto la forza di affrontare ogni alba e ogni tramonto pur senza vederli perché rinchiuso in una prigione buia, incatenato, affamato, solo. Era stata in ogni stadio in cui aveva lottato, sulla sabbia lorda di sangue per ogni avversario che aveva ucciso. Lei e solo lei.

Non da meno è il personaggio femminile di Giulia che dimostrerà la vera forza di una donna. Con un mente brillante è diventata una grande commerciante che riesce a muoversi  in quei campi che ai tempi erano di sola priorità maschile.
Lei da sempre ha preferito fuggire di fronte all'amore per paura di soffrire piuttosto che restare e rischiare di mettere di nuovo in gioco il suo cuore dolorante e spezzato dalla vita.
Questa sarà la volta decisiva: scappare o combattere per quell'amore che da anni tenta di negare a se stessa.

Giulia guardò le labbra spesse, arse dalla salsedine, amare come il sale e dolci come l’amore. Un selvaggio, un barbaro. Alzò un dito, le sfiorò e vide uno scintillio incendiare la palude. Raganhar di Gerlach abbassò il capo e posò le labbra sulle sue con delicatezza, quasi avesse paura di romperla; lei non aveva paura, non più, e non era fragile, non più. Amami, pensò. Perdonami.

La rinascita di Raganhar è quello che da  spicco a questa storia, ricca di pathos tanto da farmi spuntare le lacrime e stringere lo stomaco  in alcune scene.
Due protagonisti forti e intrepidi che ho così fortemente amato e che alla fine del libro ho salutato con vivo dispiacere.
Spero ardentemente che la Vieri Castellano decida di continuare la serie così che io possa rincontrarli nella prossima storia.

«Voglio guardarti mentre mi accogli dentro di te.» L’avrebbe sempre ricordata così perché tre anni erano una lunga attesa e Giulia era sua, lo era sempre stata, e lui ne avrebbe reclamato il possesso.

Con questo romanzo l'autrice ha saputo trasmettermi tutte quelle emozioni che solo chi ha un grande talento narrativo e preparazione come Adele Vieri Castellano può! Tanto da dare al lettore la percezione di essere trasportato dentro le pagine, per la dovizia di particolari storici che è chiaramente frutto di profonde ricerche e studi.
Degno di nota è il modo in l'autrice ha saputo intessere la trama in un'ambientazione storica dove gli intrighi, cospirazioni politiche e ambizioni personali fanno da padrone.

Era la sua perla segreta, il porto dopo la tempesta, la sola che poteva risparmiargli il male e trascinarlo spudorata verso il bene. L’unica che avrebbe mai potuto cancellare la sofferenza delle catene, delle frustate, della solitudine.
Vorrei poter poter trovare tante altre parole per descrivere la bellezza di questo romanzo, ma dirò semplicemente: Straordinario.
Un bacio alla prossima!
Virgy

Se vi va di partecipare al giveaway per provare a vincere una delle 11 copie autografate de Il Barbaro di Roma
-->𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖 𝙖𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 Adele Vieri Castellano - AVC Historiae
--> 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐚𝐥𝐥 𝐩𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐥𝐨𝐠 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐁𝐓
--> 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐚

Il barbaro di Roma di Adele Vieri Castellano - Blog tour Il leone di Roma

Oggi partecipiamo al blog tour per promuovere la nuova uscita di Adele Vieri Castellano: Il barbaro di Roma... e per l'occasione abbiamo rispolverato i vecchi titoli di questa meravigliosa serie, che non potete assolutamente perdervi.

Titolo: Il leone di Roma
Autore: Adele Vieri Castellano
Genere: Romance storico
Editore: Amazon Publishing
Data di uscita digitale e cartaceo: 
Link order: https://amzn.to/37inzdS

Serie: 
- Roma 39 d.C. Marco Quinto Rufo
- Roma 40 d.C. Destino d'amore
- Roma 42 d.C. Cuore nemico
- Roma 46 d.C La vendetta del serpente
- Il leone di Roma
- Il barbaro di Roma
Roma, 50 d. C. Massimo Velerio Messalla è nobile di nascita, colto per educazione e guerriero per scelta, ma la sua libertà sta per finire: il padre gli impone di sposarsi, per garantire una discendenza alla stirpe dei Valeri. 
Ottavia Lenate è una giovane inquieta e curiosa, appassionata di scienza e astronomia, che desidera la conoscenza, non un marito, specie non un ruvido e affascinante come Messalla, l'uomo a cui scopre di essere destinata.
Massimo e Ottavia così forzati in un'unione decisa da altri, finchè il Fato non li porterà ad Alessandria d'Egitto. In quella terra arida, sterile come l'anima di Messalla e ricca di tesori nascosti come lo spirito di Ottavia, una terribile minaccia in arrivo del passato metterà a rischio tutto ciò che Massimo, il leone di Roma, ama e vuole proteggere.

Prima di parlarvi del Romanzo, vi lascio un approfondimento sul personaggio di Valerio Messalla!

Nome completo: Massimo Lucio Valerio Messalla
Nato a: Roma il 1 agosto del 20 d.C., giorno della festa di Marte Ultore, lo stesso giorno di nascita dell’imperatore Claudio
Gens: Valeria
Padre: Gaio Valerio Messalla - Madre: Lucia Aurelia
Capelli: neri
Occhi: azzurri
Segni particolari: cicatrice sulla guancia sinistra
Colore preferito: giallo
Metallo: quello del suo gladio
Portafortuna: un sesterzio d’argento
Ascendente: scorpione

Nato a mezzogiorno in punto il 1 agosto in una villa sul Celio nel momento più caldo dell’estate, quando il sole elargisce a piene mani il suo calore e la spinta vitale. In lui coesistono forza, coraggio, generosità.
Magnanimo, espansivo, con un’apparente sicurezza che in realtà non corrisponde alla sua realtà interiore, più ostentata che vissuta. Possiede una natura indipendente, dice sempre quello che pensa anche se, nel farlo, può tradire una certa condiscendenza e superiorità. Ma in lui anche la superiorità è un pregio: gli consente di restare fermo, deciso, poco influenzabile.
Fin dalla fanciullezza ha dimostrato una propensione alla filosofia, ha studiato retorica e diritto, è entrato a otto anni nel collegio dei Salii, uno dei collegi sacerdotali più importanti di Roma dedicato al Dio Marte. Si racconta che un giorno ognuno dei piccoli sacerdoti avesse lanciato, durante un rito, una ghirlanda di fiori sull'ara di Marte: solo la sua si posò sul capo del dio, le altre finirono a terra.
A quindici anni assume la toga virile e si fidanza con Domizia, il suo grande amore.
È un uomo dotato di una forte carica seduttiva, è conscio del potere della propria bellezza ma non la usa mai come arma o per sfruttare. Conquista con un mix di inestricabile fascino interiore ed esteriore. Brillante, carismatico, provocatore; dotato di un’intelligenza spiccata e di memoria eidetica, è nato per brillare in qualsiasi campo venga messo alla prova. Possiede un cuore generoso e la consapevolezza del proprio valore, sa di appartenere a una stirpe di uomini gloriosi, è cosciente della natura divina racchiusa in sé e in ogni essere umano.
Marte è il suo protettore e lui è altrettanto volitivo, la fiamma del suo coraggio arde vivace, è impulsivo, passionale e istintivo ma nel fondo del suo cuore è tenero, fedele e ama profondamente, tanto che pensa di averlo fatto una sola volta nella vita.
Corre dei rischi, la sua vitalità viene dall’istinto e dal coraggio. L’istinto non è guidato dall’intelletto e il coraggio viene dalla sua generosità e dal fuoco che arde in lui. Non gli importa di correre dei rischi e la vitalità lo spinge ad accelerare i tempi, a “bruciare” le tappe. Ma in lui c’è anche un lato riflessivo, meditativo anche se il suo segno zodiacale è quello del comando: assume le proprie responsabilità ed è un punto di riferimento per i suoi legionari.
Ama il giorno, il sole, la luce, ma la notte è sua sorella e considera le stelle compagne inseparabili della sua esistenza.
Profondamente legato alla famiglia, a causa dal forte rispetto che ha verso i valori tradizionali, Roma e i genitori, soprattutto il padre, visto che ha perso la madre in giovane età. Il rapporto con Gaio Valerio, anche se un tempo è stato conflittuale, ora è improntato su basi solide poiché ne rispetta l’autorità.
Dentro di sé dice: “Io amo per sempre” e quel sentimento è legato indissolubilmente alla sessualità, a causa della forte carica vitale che palpita in lui. È un esteta, guarda alla bellezza e all’eleganza in ogni campo. È fedele: una volta fatta la sua scelta, vivrà con la persona che ama e con lei crescerà i suoi figli, desiderati, curati, protetti.        
            
Dopo tanti anni sono tornata a leggere un romanzo di Adele e devo dire che sono rimasta letteralmente stupita.
La prima volta che l'ho letta era per me una perfetta sconosciuta, era il lontano 2013 e ricordo ancora che comprai quel romanzo per un solo e unico motivo: era ambientato a Roma.
Sono un'appassionata di questo periodo storico, sono romana, abito a Roma e sono sempre andata fiera delle mie origini e della città in cui vivo che trabocca di storia, per cui i libri di Adele sono stati una calamita.
Ritorno a leggere di Roma dopo tanti anni e di nuovo Adele mi ha stregato e rapito. Ha questa eccezionale bravura di coniugare il rosa in una chiave storica che non appesantisce le vicende ma al contrario riesce a renderle perfettamente incorniciate in quell'epoca ormai andata.
Nel leone di Roma il suo linguaggio ricco riesce  a descriverci quell'epoca come se fossimo reali spettatori delle vicende. Adele è stata così eccezionale che mi sono rivista camminare per le intricate vie di una Roma di quasi 2000 anni fa. Ha abbattuto palazzi, chiese e fontane barocche, marciapiedi, superstrade, automezzi ed è rimasto il fascino di una Roma antica che ha resistito più di 2000 anni ai cataclismi fisici e umani che si sono susseguiti; il Tevere che taglia la città affacciandosi sul mare di Ostia, il tempio di Vesta, il circo Massimo, le strade del foro... fino ad arrivare addirittura sotto casa mia alle pendici del Tuscolo. Mi ha fatto fare un excursus completo della mia città in una chiave che ha la magia del tempo andato, mi ha fatto venire una tale nostalgia che me la sono addirittura sognata e avrei voluto risvegliarmi tra le strade di quel tempo e non in quelle caotiche di oggi.
La ricercatezza nei costumi, nelle espressioni, negli oggetti rende tutto più vivo e reale ed è quello che, a mio avviso, dà a questo romance storico quel di più tale da renderlo superiore a tanti altri romanzi del genere dove si ha appena un pizzico di storia e tanto tanto rosa, così tanto da perdere i contorni di un periodo... qui invece è tutto l'opposto, una precisione che non lascia scampo, che ti trascina e ti tiene lì a Roma, e non vorresti essere altrove perché non si può poi fare a meno di rimanere incantati da Massimo Valerio Messalla e la giovane Ottavia. 
Alla bellezza dell'epoca, solitamente poco trattata per un romance storico, si aggiungono dei personaggi accattivanti: Massimo e Ottavia.
Massimo è un soldato, un uomo rude e ferito fuori, intellettuale e acuto dentro. Massimo mi ha catturato subito nella sua rete con la sua dedizione alla patria e ai compagni d'arme. Il nostro coraggioso condottiero nasconde un cuore ferito che lo porterà a concentrarsi maggiormente sulla parte razionale della vita, piuttosto che sui sentimenti. Nel corso del libro verranno fuori diversi lati del carattere di Massimo: da quelli più pungenti a quelli dolci. Proprio a lui è dedicato il prologo scritto in prima persona che da modo di avvicinare il lettore al personaggio e di comprendere le sue scelte passate e quelle che compirà in seguito.
Accanto a Massimo c'è Ottavia, personaggio che ho particolarmente apprezzato. Finalmente la protagonista non seduce con la sua incredibile bellezza, sebbene proprio brutta non sia, ma con il suo sguardo acuto e la sua intelligenza. Avere un cervello e una rapidità di pensiero per una donna in quell'epoca non era di certo un vantaggio. Ottavia non aspira al matrimonio o alla maternità, ma il suo più grande desiderio è la conoscenza. 
Ottavia è una giovane donna di diciassette anni, dotata di saggezza e di una curiosità senza limite, che la porterà spesso a mettersi nei guai. Nonostante la grande conoscenza si avverte in Ottavia, come è giusto che sia, quella timidezza e innocenza tipica della sua giovane età. Questi aspetti un po' contraddittori non hanno fatto altro che aumentare la mia simpatia nei suoi confronti. Sicuramente Massimo e Ottavia non sono perfetti in quanto entrambi commettono degli errori. 
Sia Massimo che Ottavia dubitano delle loro emozioni e impiegheranno del tempo per scoprire l'amore in un matrimonio imposto. Ciò che ho molto apprezzato è stato sicuramente il fatto che l'amore tra Massimo e Ottavia non sembra sbocciare nel cuore ma nella mente dell'altro. I pensieri e l'intelletto possono essere ancor più seducenti di un corpo ben fatto.
Non voglio dirvi di più di loro e della loro storia che seppur mi ha colpito e mi ha tenuto incastrata nelle pagine è sempre quello che noi lettrici amiamo leggere nei romanzi rosa, Adele è stata bravissima a saperla incastrare in un periodo romano che forse per molti lettori non rappresenta un periodo storico appetibile come contesto romance, ma voglio farle i miei complimenti per il modo in cui questa storia è stata descritta, per la cura e la dovizia dei particolari, per quella ricchezza che ha sapientemente trasmesso frase dopo frase nel romanzo, rendendolo a tutti gli effetti un mio indimenticabile!
Un libro che non posso fare a meno di consigliare a tutti!
Complimenti Adele, aspetto il prossimo libro su Roma e vi saluto con un pezzo che descrive la mia città com'era a quel tempo con gli occhi della giovane Ottavia:

La via che imboccò a settentrione del Palatino conduceva al Foro. Ottavia aveva imparato a orientarsi nella ressa notturna di carri, contadini e commercianti che avevano il permesso di circolare nella capitale solo dopo il tramonto. Roma era una città viva anche di notte: le strade erano affollate, i banchi di cibo vendevano come di giorno, le taverne pullulavano di gente interessante. Ottavia scivolò disinvolta nella calca, sapendo che il suo abbigliamento la identificava come un monello vestito di stracci col volto imbrattato di cenere e lerciume. Attraversò un incrocio di insulae più malandate di quelle che sorgevano ai piedi del Quirinale, eccitata e dispiaciuta perché quella era la sua ultima notte di libertà, così si avventurò più lontano del solito e imboccò uno dei vicoli che portavano al Campo Marzio.
Voleva vedere il mausoleo del divo Ottaviano Augusto, raccogliersi per qualche momento davanti al monumento funebre. Dopo una svolta, si trovò di fronte l’insegna dipinta di rosso di un lupanare. L’ingresso era illuminato da alcune lucerne appese a grappolo e, sulla soglia, una fanciulla vendeva i suoi seni nudi. Le sorrise mostrandole la mercanzia; Ottavia la ricambiò con un cenno divertito, come se fosse davvero un ragazzino pronto per la sua prima esperienza. Girato l’angolo, davanti alla bottega di un libraio greco, faceva ressa un gruppo di uomini, così si avvicinò incuriosita. Il mercante tentava di calmare una donna, di allontanarla dal tavolo su cui aveva esposto una serie di rotoli speciali. Lei lo respinse e, dopo qualche passo verso la merce di un fruttivendolo, fece partire una raffica di melagrane, pere e noci. Tra le urla e gli strepiti della folla Ottavia cambiò strada e quando fu certa di aver fatto una deviazione abbastanza ampia, inspirò per calmarsi. Alla sua destra c’era il porticato fitto di botteghe che vendevano ogni genere di conforto agli spettatori del Circo Massimo. Decise di proseguire sotto le arcate. Non era del tutto buio lì, qualche rivendita era ancora aperta e illuminata. Poco più in là c’era un asino, stracarico di otri di pelle, e lì vicino stava una giovane donna dai rigogliosi capelli neri con la fusciacca rossa intorno ai fianchi, che la connotava come una lupa. L’uomo davanti a lei stava contrattando il prezzo. Quando trovarono l’accordo, si diressero dalla sua parte. Stare a osservarli mentre la lupa sbrigava le sue faccende con quel tipo vigoroso sarebbe potuto essere istruttivo ma, per quella notte, pensò di aver già vissuto abbastanza, così salì la ripida scalinata che portava ai vomitorii, l’unica via per evitare la coppia. Un attimo per dominare le sensazioni, l’odore di umidità, delle pietre, e fu di nuovo all’aperto, sulle gradinate vuote all’interno del Circo. 

Fabiana e Claudia

Se vi va di partecipare al giveaway per provare a vincere una delle 11 copie autografate de Il Barbaro di Roma

-->𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖 𝙖𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 Adele Vieri Castellano - AVC Historiae
--> 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐚𝐥𝐥 𝐩𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐥𝐨𝐠 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐁𝐓
--> 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐚

Piccole donne di Louisa May Alcott - 4° tappa Approfondimento su Meg

Carissime cercatrici oggi ospitiamo la 4° tappa del Blog tour dedicato alla storia indimenticabile di Louisa May Alcott, Piccole donne - Meg, Jo, Beth & Amy, che esce per Mondadori, in una nuova veste grafica corredata di tante bellissime immagini che raccoglie tutti i volumi della serie.
Il nostro blog vi parlerà di Meg la sorella maggiore tra le quattro...
Titolo: Piccole donne - Meg, Jo, Bet & Amy 
Autore: Louisa May Alcott
Editore: Mondadori
Pagine: 948
Genere: classico
Costo: ebook 8,99 - cartaceo 28
Uscita: 3/12/19
Divenuta subito un classico, la storia di Jo, Meg, Amy e Beth ha avvinto intere generazioni. Questo volume presenta il ciclo completo dei quattro romanzi, da leggere tutti d'un fiato

APPROFONDIMENTO SU MEG MARCH


Quando mi è stato proposto di partecipare al blog tour su questa nuova uscita, ho accettato subito con immensa gioia. Mi capita di rado di trovare il tempo per rileggere i classici della mia infanzia. Sono passati quasi trent'anni dalla prima volta che ho letto piccole donne, e tutta la mia passione a quel tempo era rivolta per la secondogenita Jo, con la quale mi identificavo di più.
E' stato incredibile tornare, dopo tanto tempo, alle sorelle March e dare la mia attenzione a Margaret, la maggiore delle quattro.
Sono quattro sorelle che rappresentano 4 archetipi di donne diverse, quattro modi diversi di essere donna.
Margaret rappresenta un modello femminile molto tradizionale, quello della fanciulla di bell'aspetto, dai modi gentili, assennata, che ha come unico obiettivo il matrimonio d’amore.
Margaret, detta "Meg", ha il nome della madre, all'inizio del romanzo ha 16 anni. Lavora come governante per la famiglia King anche se non è un lavoro che la soddisfa. E' saggia, paziente questi sono i tratti che la contraddistinguono e che la rendono un pilastro per tutte le sorelle. Ma di contro, anche se raramente, cade nella disperazione e si lamenta della sua condizione di povertà che non le permette di avere degli svaghi, se non ogni tanto. Non le permette di avere tutte le cose belle che vede in casa King o che appartengono alle ragazze ricche. Questo perché, essendo la più grande delle quattro sorelle, Margaret ricorda ancora bene gli anni vissuti nel lusso e avverte molto forte la privazione attuale.
Il suo carattere è molto socievole, gentile e dolce anche se a volte un po' snob, un pò simile in qualche aspetto alla sorella minore, Amy. Sarà per questo motivo che Meg è la confidente e la consigliera della più piccolina delle sorelle March. Nonostante le lamentele, si rimbocca le maniche e sa essere matura, responsabile.

Se volete scoprire quale delle sorelle March siete potete fare il test: https://libreriamo.it/libri/quale-personaggio-di-piccole-donne-sei-ecco-il-test-per-scoprirlo/

Fabiana

Le tappe del blog tour


1° tappa Presentazione Fake Love di K. BROMBERG

Carissimi, oggi ospitiamo la prima tappa del blog tour dedicato al nuovo romanzo della K. Bromberg, Fake Love, edito da Sperling & Kupfer
Fake Love è un romance sexy e brillante, una storia d’amore con due protagonisti irriverenti. Zane Philips è un imprenditore arrogante, convinto che l’amore non esista. Harlow invece è una modella che dice sempre quello che pensa, una ragazza tutta pepe che non si fa intimorire da niente e nessuno. Cosa succede se si rinchiudono questi due personaggi così particolari per sei settimane dentro un pullman? Viaggiare attraverso gli Stati Uniti assieme a Zane e Harlow nel pullman di SoulM8 è stato davvero divertente, non sono mancate scintille, battibecchi continui e scene di sesso bollenti.
Venite a leggere la trama...
Titolo: Fake Love
Autore: Bromberg
Editore: Sperling & Kupfer
Genere:  Contemporary romance 
Data pubblicazione: 29 ottobre2019
UN IMPRENDITORE ARROGANTE, CONVINTO CHE L'AMORE NON ESISTA. UNA RAGAZZA TUTTA PEPE CHE NON SI FA INTIMORIRE DA NIENTE E DA NESSUNO. UNA SCOMMESSA DA VINCERE, IN CUI LA POSTA IN GIOCO È IL CUORE.

Un romance sexy e brillante, già bestseller in America. Una storia d'amore imperdibile con due protagonisti irriverenti e indimenticabili.

Nella sua vita, Harlow ha conosciuto decine di uomini idioti, ma Zane Phillips, con la sua sfacciata arroganza, sembra superarli tutti. La prima volta che si incontrano, infatti, lui la scambia per la dog sitter, le mette in mano il guinzaglio dell'amato cane e, incurante delle sue rimostranze, le fa mancare un colloquio. Poi, per farsi perdonare, la invita alla festa per i potenziali investitori del suo nuovo sito di incontri, SoulM8, e Harlow, moderna Cenerentola in un castello di bugie, si ritrova a impersonare la finta fidanzata di Zane per aiutarlo a pubblicizzare il sito. Peccato che il tour promozionale comprenda la condivisione per svariate settimane di un pullman - e di un letto - con il re degli arroganti, più insopportabile che mai. Tra un evento e l'altro, tra un bacio finto e l'altro, la tensione tra i due sale e diventa una bomba a orologeria pronta a esplodere. Con risvolti assolutamente inattesi...
BIOGRAFIA
K. Bromberg scrive romanzi contemporanei che contengono una miscela di dolcezza, emozioni, molto sexy e un  pò di realtà. Le piace scrivere di eroine forti ed eroi danneggiati che amiamo odiare ma che non possiamo esimerci dall'aiutare. Per la Fabbri ha pubblicato la trilogia Driven.

1° tappa Presentazione e recensione Sette lettere, un destino di J.P. Monninger


Care lettrici oggi ospitiamo la 1° tappa del blog tour di Sette lettere, un destino di J.P. Monninger, un romance edito da Sperling & Kupfer.

Titolo: Sette lettere, un destino
Autore: J.P. Monninger
Genere: rosa contemporaneo
Editore: Sperling & Kupfer
Uscita: 08/10/19
Doveva essere un semplice viaggio alla scoperta delle affascinanti isole Blasket, un tempo cuore dell'Irlanda e della sua letteratura e ora abitate soltanto dal vento e dal silenzio. Un anno sabbatico per completare la tesi di dottorato sulle donne che avevano abitato quei luoghi circondati dal mare, poi Kate sarebbe tornata nel New Hampshire, alla sua vita che era riluttante a lasciare.

Ma quando arriva sulle coste irlandesi, i suoi piani vengono inaspettatamente sconvolti: la ragazza è investita dal fascino di quei luoghi magici e selvaggi, di quelle distese color verde brillante battute dai venti, accarezzate dall'aria salmastra e dalla foschia del mattino. E dall'amore per un uomo misterioso: Ozzie Ferriter, un pescatore americano di origini irlandesi, reduce dalla guerra in Afghanistan, che nella solitudine di quella terra cerca rifugio da un passato che lo tormenta.

Kate e Ozzie, travolti da una passione incontenibile, iniziano a costruirsi una vita sulla costa rocciosa dell'Irlanda, dove è il mare a scandire il tempo, tra la pesca di sgombri e merluzzi e il calore dei fuochi di torba. Insieme credono di poter cambiare il corso del destino rifugiandosi su un'isola tutta loro, costruita a proteggerli dagli obblighi e dalle pressioni dell'oceano che li circonda, convinti che il loro folle amore possa spazzare via ogni ostacolo.

Quando, però, i vecchi demoni di Ozzie e i sogni ambiziosi di Kate busseranno alla porta della yurta in cui vivono, quell'amore e la fiducia reciproca saranno messi a dura prova. E l'isola felice, solitaria e pacifica che si sono costruiti sembrerà d'un tratto a Kate una prigione da cui voler scappare. Ma così come ci sono ferite che resistono alla forza dell'amore, è anche destino che alcune storie debbano fare giri immensi per trovare il proprio lieto fine.
Nelle Blasket si viveva sul mare, circondati dal mare, dentro il mare. Ne avvertii l’onnipresenza prima ancora di aver percorso quattrocento metri.

Mi sono buttata su questo romanzo alla cieca, letteralmente al buio, non sapevo nemmeno chi fosse questo autore, né avevo letto la trama... ma cover e titolo avevano giocato un sortilegio immediato. 
E' quando finalmente ho avuto la possibilità di recensirlo che ho realizzato che si trattava di un romanzo rosa scritto da una penna maschile e ho avuto qualche dubbio di troppo... 
E invece mi sono dovuta ricredere immediatamente, fin dalle prime pagine l'autore è stato in grado di avvincermi e incuriosirmi, spingendomi a continuare a leggere nonostante la stanchezza. 
Quando Kate è approdata in Irlanda la magia poi è divenuta totalizzante, all'improvviso mi sono tornati in mente ricordi della mia prima volta in Irlanda, del mio viaggio in pullman con altri turisti, la guida nella corsia sbagliata, il profumo intenso della terra umida, la torba, le antiche costruzione in pietra... il cielo che quando non ci sono nuvole cariche di pioggia è azzurro e fa risaltare i prati verdi. Mi è sembrato di essere lì su quella terra ricca di storia, magia.

La gente dice che l’Irlanda è verde, ma si sbaglia. È azzurra, viola e bianca; è pecore e sassi, nubi, mare e sabbia, e di un verde che non appartiene a questo mondo. È tutte queste cose insieme. Guardavo fuori con la fronte premuta sul vetro, la mente vuota.

Quindi sicuramente il primo amore con questo romanzo è scattato proprio dalla descrizione di questa terra che, per chi ci è stato, non può non sembrare reale. Ero lì insieme a Kate e Ozzie, ero nei loro occhi a specchiarsi tra oceano selvaggio e cielo in perenne mutamento. Ero lì con loro a svelare i misteri che questa isola nasconde.
L'autore mi ha fatto venire voglia di scoprire questo lato di Irlanda che proprio non ho avuto modo di conoscere, ha messo in moto ricordi dimenticati, immagini di queste terre selvagge sferzate dall'oceano e ci ha intessuto una storia d'amore che ha il sapore stesso di questa terra. Kate e Ozzie, mezzi irlandesi e mezzi americani, scoprono l'amore, una forza potente che li lega come se fossero stati destinati l'uno all'altro. Ma è un amore ancora più intenso quello che li lega a questa terra, alle isole, all'oceano.
Viviamo questa terra attraverso i loro occhi, attraverso il loro amore che nasce e a tratti sa di poesia e di magia, di destino che ha fili invisibili a legare le persone.

Non sono perfetto e non sono intero. Sono guasto. Ma il sangue mi dice che siamo giusti l’uno per l’altra. Che potremmo restarcene a letto insieme e dormire finché le pecore canteranno per noi e le stelle si tufferanno nella luce.

Ho sottolineato tantissime frasi di questo romanzo che mi hanno ricordato l'Irlanda, o semplicemente mi hanno fatto riflettere su i vari messaggi che l'autore ha disseminato nel testo. Perché a volte l'amore sboccia, ma non sempre siamo maturi e pronti per capirlo e sostenerlo. Perché a volte il dolore del passato e il senso di colpa ci divorano e non è facile tenerci fuori dall'abisso. 

Non puoi farti una colpa del passato. La nostra inesperienza è una prigione da cui si evade solo con l’esperienza

E perché è proprio vero che solo quando si perde qualcosa a cui teniamo allora è il momento in cui capiamo quanto era importante. 
E forse a volte per amore è più giusto rinunciare e lasciar liberi piuttosto che continuare a combattere.
A un certo punto della narrazione mi è preso un colpo e non sono riuscita più a chiudere il libro preoccupata di quello che stava succedendo perché in questo romanzo fantasia e realtà si mescolano di continuo, mostrando uno dei drammi più attuali che affligge la nostra penisola. Anche qui l'autore mi ha completamente stupito e mi ha lasciato piena d'angoscia per parecchie pagine, anche se sapevo che il destino non poteva essere così crudele e accanirsi ancora di più con Ozzie e Kate.
Io lo consiglio soprattutto a quelli che come me amano leggere libri che parlano dell'Irlanda.
E se non avete mai visto questa terra e non avete ancora aperto questo romanzo, allora ascoltate Fiorella Mannoia con il cielo di Irlanda...



Fabiana