Recensione,
Il mio imprevisto migliore sei tu di Karla Sorensen
Oggi ospitiamo il review tour di Il mio imprevisto migliore sei tu di Karla Sorensen tradotto da Paola Ciccarelli. Si tratta del 3° volume della serie Ward dedicata alle 4 sorelle della famiglia Ward.
Titolo: Il mio imprevisto migliore sei tu (vol.3)
Autore: Karla Sorensen
Editore: Self
Genere: Sport romance
Data d'uscita: 2 febbraio
Data d'uscita: 2 febbraio
Se ti è capitato di passare una notte bollente con un giocatore di football inglese e poi scoprire di aspettare un figlio da lui, sai come si sente Lia Ward.
Ad essere onesti, Lia non sa chi sia Jude McAllister quando si incontrano.
Trovandosi all'estero per motivi di studio, tutto ciò che sa è che si sente un po' sola e che lui è molto affascinante, anche se hanno una discussione incredibilmente sexy su quale sia il miglior tipo di football.
Secondo Jude, andare a letto con l'esuberante ragazza americana è esattamente ciò di cui ha bisogno. La sua lunga carriera calcistica sembra essere giunta al capolinea e i giocatori più giovani sono pronti a prendere il suo posto. Dimostrare a se stesso e agli altri che può tornare ad essere quello di un tempo, dovrebbe rivelarsi più facile dopo essersi sfogato con Lia.
Ma quando il test di gravidanza di Lia risulta positivo, quell'avventura di una notte diventa molto di più.
Ora Lia e Jude devono gestire la chimica irresistibile che c'è tra di loro e prepararsi a fare i genitori, un campo in cui nessuno dei due sa come muoversi.
Aspettavo questo romanzo da quando ho finito quello dell'altra gemella e c'era stata un'anticipazione su Lia. Quando poi ho letto la trama ho capito che questo romanzo la Sorensen l'ha scritto solo per la mia gioia :D
E sì, non sono matta, è tutto vero perché non manca nessuno degli ingredienti che amo in questo romanzo, anzi è proprio un cocktail fantastico. Siamo a Londra insieme a Lia che deve scrivere un saggio di approfondimento sulle sorelle Bronte... e già qui amore totale. Si incontra per caso con Jude che niente meno è un calciatore... e io amo i calciatori, amo il calcio e voglio piangere di gioia perché i libri sui calciatori sono sempre troppi pochi, per non dire inesistenti.
Qui il football era radicato nella vita della gente, era una cultura che ti scorreve nelle vene, non solo una partita che guardavi quando eri annoiato.
E poi come se non bastasse ci scappa una gravidanza tra due che sono praticamente sconosciuti,
Il tutto condito con una buona dose di problemi psicologici a complicare le vicende, la famiglia Ward sempre apprensiva e presente anche se oltre oceano e infine, ma non per ultima, l'impeccabile traduzione di Paola Ciccarelli che fa scivolare queste pagine senza neppure accorgersene.
Dopo questa intro avrete capito quanto ho amato questo romanzo e i suoi protagonisti, vi posso solo invitare a dargli un'occasione se come me amate questi aspetti.
Avendo letto tutti i romanzi della Sorensen, posso dire che ho notato proprio una maturazione nelle sue storie, una maggior attenzione alla psicologia dei personaggi e stavolta poi non siamo in presenza di un colpo di fulmine, ma Jude e Lia condividono sì una grande passione, ma hanno bisogno di prendere le misure l'uno dell'altro.
Ho amato entrambi i personaggi allo stesso modo per diversi motivi. Jude perché matura nel corso delle pagine. L'autrice ce lo mostra arrabbiato con la famiglia, parecchio incasinato e non interessato a metter su famiglia. Eppure lentamente e compiendo miliardi di casini, riesce a mettersi nella giusta carreggiata. Mi sono commossa in più punti per la sua situazione.
Una notte come questa in cui poter fingere che nessuno volesse qualcosa di me. Una notte in cui poter flirtare con una bella ragazza. Una notte in cui potermi concedere qualcosa di innocuo e soltanto per me.
Lia invece l'ho amata perché ha il coraggio di fare la scelta giusta anche se può far soffrire. A volte per amare qualcuno non basta e bisogna mettere distanza, soprattutto quando c'è di mezzo un bene più prezioso che rischia di rimanere invischiato in questi casini. I Ward sono lì tutti pronti a sollevarla se dovesse inciampare e questa famiglia meravigliosa ti fa venire proprio voglia di farti adottare.
Mi sono piaciute le parti in cui Lia, l'americana, descrive Londra e i paesi limitrofi, la gente del posto ritenendola più cordiale e alla mano degli americani. Un pò sta cosa mi ha fatto ridere perchè questa sensazione l'ho vissuta praticamente al contrario. A Londra si gira sereni e tranquilli perchè è come essere trasparenti e invisibili. Quando sono stata a New York mi sono sconcertata per la cortesia della gente, ho perso il conto di quante persone si fossero avvicinate per chiedermi se avessi bisogno di una mano. Vi dirò a Londra sarei pure potuta stramazzare su una banchina del Tamigi non credo che nessuno ci avrebbe fatto caso :D
Mi sembrano più chiusi, più freddi, a differenza degli americani. E' particolare vedere come cambia la percenzione che una persona ha del posto che visita.
Comunque tornando al romanzo, la ciliegina sulla torta è il calcio, grazie a Lia andiamo anche ad assistere a una partita di calcio e il tutto poi inizia con un strepitoso scontro all'ultimo sangue tra football e soccer!
Per me calcio tutto la vita! E per voi?
Io vi saluto con le parole di Jude sulla questione: "Guardare quelle partite è come guardare un incidente stradale che qualcuno avvia e interrompe un migliaio di volte e non poter fare a meno di distogliere lo sguardo per vedere dove tutto è andato storto."
Fabiana
0 Commenti: